Questa è una delle torte a più alto tenore di cacao che io abbia mai preparato; anzi, togliamo pure “una delle” e mettiamoci “LA” torta con più alto tenore di cacao che abbia mai preparato. E pensare che avevo cominciato la ricerca della mia torta di compleanno (sì, compleanno, quella cosa che arriva tutti gli anni, per me puntuale dopo le feste, cosicché non posso neanche mettermi subito a dieta, e che quest’anno mi ha regalato una cifra tonda, che fa pendant con la mia silhouette) dirigendomi su bavaresi, dolci al cucchiaio, torte di mele, cose che avevo in lista da un po’. Poi ho pensato che l’avrebbero mangiata dei bambini, e che probabilmente una torta che non fosse marrone intenso non me l’avrebbero proprio presa in considerazione. Ho pensato che ci sono certi adulti che da questo punto di vista sono molto bambini, e che mi avrebbero guardato con aria triste. E ho cambiato idea: facciamo una torta di quelle che ti ci vuoi tuffare dentro, poco snob, ma con cui è difficile sbagliare.
E mi sono ricordata di una torta pubblicata da Sarah, bella, alta, nerissima, di 18.000 strati: la torta del marito, così la ricordavo io, o il cake al cioccolato a 5 strati, come in realtà si chiama. Ho copiato la ricetta, mi sono scritta gli ingredienti in modo da assicurarmi di averli tutti (ma quanto sono felice che sia arrivato un Naturasì vicino casa, dove posso trovare il latticello quando voglio senza fre chilometri????) e al momento di procedere , mentre pesavo tutti gli ingredienti con l’aiuto di Daniele, molto compreso nel suo ruolo di aiutante, ho avuto un mancamento:
180 ml di caffé
Caffé???? E i bambini??
Sei una cretina. Una deficiente, ‘na ciecata. E anche stordita. La cosa è andata avanti così per un paio di minuti, alternavo improperi verso me stessa a frasi del tipo “Daniele non tirarti addosso la ciotola” e “nooo, mi hai cambiato i grammi in once”, poi mi son detta che in fondo il caffé è un liquido a base di acqua, che per puro caso sa di caffé, e che lo avrei sostituito. Detto fatto, ho aumentato un po’ il latticello e sono arrivata alla quantità di liquidi aggiungendo latte e acqua. Che dire, certo il sapore del caffé sarebbe stato fantastico, ma la consistenza della torta era perfetta, umida e friabile.
Io ho fatto la dose intera ma l’ho cotta in due volte, usando una tortiera di 20 cm di diametro (la prima volta riempiendola per due terzi, la seconda per metà): poi dalle due torte ho ricavato quattro dischi altìi 3 cm circa, il resto, vi assicuro, non si butta via 🙂
Se avete 5 tortiere da 16 cm potete seguire il procedimento originale, o fare due infornate usando la placca da forno e poi ritagliare i dischi, come ha fatto Sarah.
Vi riscrivo la ricetta con un solo consiglio, anzi due: fatela, prima possibile, e invitate tanta gente per condividere calorie e sensi di colpa!
TORTA EXTRA AL CIOCCOLATO a 4 STRATI dal blog Fragola e limone di Sarah
Ingredienti
Per la torta
285 g di farina 00 (io ho usato una 0)
310 g di zucchero (350 g nell’originale)
90 g di cacao amaro
12 g di bicarbonato
12 g di lievito per dolci
12 g di frumina (fecola nell’originale: in realtà è una quantità così piccola chè è irrilevante secondo me)
290 g di buttermilk+30 g di latte +100 ml di acqua (nell’originale 240 g buttermilk e 180 ml di caffé espresso)
60 g di olio d’oliva+70 g olio di semi d’arachide (Sarah ha usato 130 g di olio d’oliva leggero e fruttato)
3 uova
un cucchiaino di estratto di vaniglia in polvere (una bacca di vaniglia nell’originale)
un pizzico di sale
Per la glassa
225 g di burro a temperatura ambiente
300 g di zucchero a velo (400 g nella ricetta di Sara, ma 300 sono più che sufficienti)
65 g di cacao amaro
qualche cucchiaio di latte
un cucchiaino raso di estratto di vaniglia in polvere
Riunire in una ciotola capiente tutti gli ingredienti asciutti, passandoli al setaccio. In un’altra ciotola sbattere le uova, unire il latticello (buttermilk), il latte e l’acqua e mescolare bene, poi versare sugli ingredienti asciutti e mescolare bene fino ad avere un composto omogeneo.
Imburrare e infarinare una tortiera rotonda di 20 cm di diametro, versare 2/3 del composto e cuocere in forno già caldo a 175°. Io ho aspettato che cuocesse la prima torta, l’ho lasciata intiepidire, poi ho sformato e riutilizzato la stessa teglia per il restante impasto. Sara ha cotto l’impasto in due volte per 10-12 minuti utilizzando la placca del forno rivestita di carta forno, e poi ha ritagliato i dischi della misura desiderata. Se usate la tortiera saranno necessari circa 25 minuti (prova stecchino).
Tagliate le torte in dischi (io ho scartato lo spessore di 1/2 cm dalla superficie superiore di entrambe e ho ottenuto 3 dischi dalla prima torta e 2 dalla seconda. Per comporre la torta ho utilizzato solo 4 dischi, come altezza mi andava più che bene.
Preparre la glassa: lavorare il burro morbido a crema, aggiungere il cacao e lo zucchero a velo (io avevo solo la metà di zucchero a velo, ho utilizzato lo zucchero semolato per l’altra metà, ed è andata bene). Farcire gli strati della torta con la crema al burro con molta delicatezza, la torta si sbriciola facilmente, soprattutto sui bordi. Finire ricoprendo anche l’esterno della torta con la glassa (se avessi usato anche il quinto disco credo che non mi sarebbe bastata la crema, credo che incidano quei 100 g di zucchero tagliati alla ricetta originale): rispetto a Sara ho optato per una decorazione più classica, ho totalmente ricoperto di granella di nocciole e decorato con ciuffetti di panna e dei confettini di cioccolato all’arancia da sturbo prelevati dalla calza della Befana (eh si, a volte conviene essere una Befana!)
Conservare in frigorifero e tirarla fuori 15 minuti prima di servirla.
Sai che lo pensavo pure io, della fecola? Pensavo proprio di sostituire in toto con farina e pace 🙂
E’ venuta uno spettacolo, già te l’ho detto “delllllà”, la granella è la morte sua.
Sì, infatti, davvero quei 12 grammi sono poca roba, e neanche li aumenterei a scapito della farina, è già bella friabile così. Grazie, questa entra nelle ricette da ripetere!