Per la serie salviamo le tradizioni…..soprattutto quelle che deliziano il palato, oltre a riscaldare il cuore, oggi son qui a parlare di una tradizione tutta barese, quella del calzone di cipolla del mercoledi delle ceneri!
Dovrebbe essere un piatto di magro e di penitenza, ma per quanto voglia convincermene per tranquillizzare la mia coscienza, non lo e’ affatto!!!
La materia prima originale, e cioe’ gli “sponsali” (cipolle lunghe) mi mancava, cosi ho dovuto ripiegare (ma con ottimi risultati) su dei bellissimi cipollotti freschi.
La ricetta e’ semplice poiche’ vi sono pochi ingredienti, e neanche tanto laboriosa, preventivate pero’ che l’aria della vostra cucina (e forse anche del resto della casa), testimonieranno per almeno un giorno che vi siete cimentati nel calzone di cipolle! Sono stata spiegata?!? 🙂
Ing:
Per l’impasto:
800 g di farina 00
1 cubetto di lievito di birra
30 g di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio raso di sale
Acqua tiepida q.b.
Per il ripieno
1 kg di cipollotti (gia’ privati della maggior parte del gambo)
200 g di olive di Gaeta
50 g di olio extravergine d’oliva
5 pomodorini
sale
Impastare la pasta di pane con acqua tiepida sufficiente ad ottenere un’impasto morbido ed elastico che non attacchi alle mani (piu’ si lavoro ovviamente e meglio e’, con l’impastatrice immagino sia meglio ancora….).
Mettere a lievitare per almeno 1 h in un posto tiepido (a pensarci a quel fagotto avvolto nel plaid che si riposa beatamente mi viene un’invidia……. 😀 )
Nel frattempo pulire i cipollotti, tagliarli a pezzi e metterli a rosolare in una padella con l’olio (io aggiungo un paio di bicchieri d’acqua per renderli piu’ leggeri. Aggiungere i pomodorini tagliati a pezzi, salare e lasciar cuocere col coperchio per 20’/mezz’ora.
Denocciolare le olive e tagliarle a meta’.
Dividere la pasta in due parti di cui una un po’ piu’ grande dell’altre, e ricavarne una sfoglia con cui rivestire una teglia unta con un po’ d’olio.
Adagiarvi il composto di cipolle, coprire con la sfoglia ricavata dalla pasta rimanente, sigillare e ritagliare i bordi.
Bucherellare la superficie con i rebbi di una forchetta, ungere d’olio ed infornare a 200 gradi (forno preriscaldato) per circa tre quarti d’ora.
ciao elvira, sono comidademama
grazie per essere passata nel mio weblog!
si, sono Corrispondente 0057 , mi è capitato di corrispondere per caterpillar quando vivevo ad Amsterdam
Io vivo non lontano dal MIT, che è bellissimo in effetti, anche se sono più vicina ad Harvard, nel sendo che ci vado a piedi mentre per il MIT o cammono molto o prendo il bus. Vivere a Cambridge è bellissimo e c’è una bellissima atmosfera anche grazie aqueste due istituzioni.
Avete viaggiato in tutti gli USA per il vs matrimonio?
Ciao comida!
Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di vedere anche Cambridge, ma immagino che sia bellissimo…
Noi abbiamo fatto un giro di citta’ spostandoci con la macchina e con i treni. Atterrati a Washington (bellissima e blindata,ci volevano piu’ di 2 gg per vederla..), siamo poi andati iin treno a Philadelphia, poi con la macchina alle cascate del Niagara e Toronto. Nel ritornare verso la costa ci siamo fermati in un ameno B&B negli Adirondacks, e poi siamo scesi a Boston. La nostra prima meta, come ti ho detto e’ stata il MIT, poi nel pomeriggio abbiamo girato per la parte storica (seguendo la red line 🙂 Se dovessi pensare ad un posto per vivere negli USA, sarebbe senz’altro Boston…anche se immagino che in questi giorni li faccia un po’ freddino!
Ah, ultima tappa New York(abbiam visitato solo MAnhattan in 5 gg…). eravamo nella zona di Broadway, un casino!!! Bellissima e con 1000 facce…..
Che nostalgia!! Due domande a cui ovviamente puoi non rispondere: tu lavori all’Universita’? E pensi di tornare in Italia prima o poi? Grazie per avermi fatto rinfrescare la memoria con questi bei ricordi :), a presto!
ottimo quest’inizio di quaresima ciao
ehm..si, ci trattiamo bene 😛
Grazie per essere passata, sono passata anche dal tuo blog che non conoscevo, belle le tue tagliatelle, le segno per S. Valentino :))