Medioriente, là dove le melanzane non sono fuori stagione

melanzane e cipolle ottolenghi2

English version below

Che le verdure primaverili non siano al top delle mie preferenze l’ho già detto, mi pare, nel post precedente. Ciò nonostante nei giorni scorsi un tripudio di asparagi, baccelli di piselli freschi, carciofi e agretti affollava il mio piccolo spazio domestico. Sono stata brava, me lo dico da sola per convincermene.

Potrò ben concedermele delle melanzane un po’ anticipatarie, dopo mesi passate a desiderarle, ad aspettare quelle buone per cimentarmi in qualche ricetta che mi restituisse il sapore di quelle mangiate in Israele: tagliate a metà per il lungo e scure in superficie, morbide, dolci, apparentemente senza nulla di aggiunto se non sale e olio, ma così buone da poterne mangiare a volontà.

Ieri sera ho preso il mio fedele reader, e ho aperto Jerusalem, il libro di Yotam Ottolenghi (noto chef in Londra, i cui libri sono uno più bello dell’altro) e del suo collega Tamimi Sami, che avevo anche avuto modo di sfogliare e accarezzare nella versione inglese (sì, accarezzare, una carta ruvida stupenda) in aeroporto, prima di prendere il volo di ritorno. E che sono stata molto, molto tentata di portare con me, nonostante avessi già comprato il suo fratellino elettronico, che ho cominciato tra l’altro a leggere durante il volo di ritorno, dalla prefazione, cosa che non faccio mai. Prefazione che mi ha emozionato in un modo che molto probabilmente non sarebbe stato tale se, in quei pochi giorni di permanenza, non avessi respirato quella strana atmosfera di integrazione e separazione, di antica storia comune e di contrapposizione che sembra non avere una speranza di fine.

Dicevo, ho aperto Jerusalem e ho cercato “melanzane”, e ho scelto il terso o quarto risultato: perchè c’erano le melanzane tagliate a metà e cotte nel forno, perchè c’erano le spezie, perchè mi sembrava maledettamente buona.

E toh, guarda, era maledettamente buona.

Le melanzane cotte lentamente in forno erano morbidissime (ma non ancora come quelle che mi ricordo io, o è sempre il ricordo che ci trae in inganno?), le cipolle fritte croccanti e piene di sapore dato dal cumino e dal sumac, l’acidulo del limone a fare un po’ da contrasto. La ricotta salata usata al posto della feta, che mi mancava, ha avuto il suo bel perché.

All’aiuto fotografo, al quale era stato chiesto cortesemente e con calma serafica di non scombinare il set (per favore a mamma, non spostare le assiiiiiii), è stata data la libertà infine di assaggiare, e il suo responso è stato “E’ squisito!!!!”

Per dire 🙂

Io vi scrivo la ricetta, annotando le mie poche modifiche (ho evitato il peperoncino e ho usato la ricotta salata al posto della feta): voi se resistete, aspettate un mesetto ancora per prepararle, io penso che sarà difficile per me aspettare per rifarle!

melanzane e cipolle ottolenghi1

MELANZANE IN FORNO CON CIPOLLE FRITTE E PEZZETTI DI LIMONE

Ricetta tratta da Jerusalem di Yotam Ottolenghi e Tamimi Sami

Ing: per quattro

2 grosse melanzane con il gambo, tagliate per il lungo (circa 750 g)

150 ml di olio d’oliva (extravergine)

4 cipolle sbucciate e tagliate sottili (in tutto 550 g, le mie erano un po’ meno, rosse)

Peperoncini verdi, 1 e 1/2 (tenuti separati) privati dei semi e tagliati a pezzi (omesso)

Un cucchiaino e mezzo di cumino macinato (un cucchaino)

Un cucchiaino di sumac

50 g di feta in pezzi grossi (ho usato ricotta slata da grattugiare tagliata in grosse scaglie)

1 limone

1 spicchio d’aglio schiacciato

sale e pepe nero (pepe omesso)

Preriscaldare il forno a 200-220° (per me 200°). Praticate sulla polpa delle melanzane delle incisioni a croce un po’ come le melanzane sceme), ungetele con 100 ml d’olio (forse ne ho usato un po’ meno, sono andata ad occhio, ma anche le mie melanzane non erano 750 g) e cospargetele di sale e pepe, se lo usate. Disponetele su una teglia unta a faccia in su e cuocetele per 40-45 minuti, la polpa deve risultare morbida infilano la forchetta.

Nel frattempo versate il restante olio in una padella e riscaldatelo sulla fiamma forte, poi mettete le cipolle e mezzo cucchiaino di sale (ho salato a mio gusto), cuocete per circa 8 minuti rimestando spesso, in modo che le cipolle diventino scure e croccanti. Nei primi minuti vi sembrerà che restino morbide e umide, ma non temete, diventeranno croccanti.

Aggiungete il cumino. il sumac e il peperoncino a pezzetti (non l’altra metà), fate cuocere altri due minuti prima di aggiungere la feta (ricotta salata). Un altro minuto di cottura, senza rimestare troppo, e togliete dal fuoco.

Pelate al vico il limone, eliminate i semi e tagliate la polpa a pezzetti, poi mettetela in una ciotola con lo spicchio d’aglio e il restanti peperoncino.

Quando le melanzane sono pronte sistematele in un piatto e spremete sulla polpa il limone. Scaldate un po’ le cipolle e disponetele sopra. Servite caldo o a temperatura ambiente. Sono buonissime!

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This is a great recipe coming from “jerusalem” written from Yotam Ottolenghi and Tamimi Sami, both of them grown up in Jerusale, and now working and cooking in London. All flavours and colors of a kitchen full of tradition into a book that gives back the emotions I felt in the few days spent in Israel, last february.

In Italy it’s not really the fair moment to buy aubergines, but I was so impatient to get summertime vegetables! These aubergines are yummy and tasting, soft and crunchy: ina a word, really good!

BAKED EGGPLANT WITH FRIED ONIONS AND PIECES OF LEMON

Ing : 4 servings

2 large eggplants with the stem , cut lengthwise (about 750 g )

150 ml of olive oil ( extra virgin )

4 onions , peeled and thinly sliced ​​( around 550 g , mine were a bit less and red )

Green chilies , 1 and 1 /2 ( kept separate the whole one and the other half), seeded and chopped ( omitted to allow my little guy to taste them)

1 1/2 teaspoon ground cumin ( just 1 ts for me )

1 teaspoon of sumac

50 g of feta cut into large pieces (I used a piece of salted ricotta cut into large flakes )

1 lemon

1 clove garlic, crushed

salt and black pepper (pepper omitted for the same reason as above)

Preheat the oven to 200-220 degrees ( 200 degrees for me ) . Practice crosswise incisions on the flesh of the eggplant, spray with 100 ml of oil ( maybe I used a little  less, but also my eggplants were less than 750 g ) and sprinkle with salt and pepper, if you use it. Arrange the aubergines halves on a baking pan face up and cook for 40-45 minutes , the pulp must be soft.

In the meanwhile, pour the remaining oil in a frying pan and put it over medium-high heat, then add the onions and half a ts of salt ( I salted to my taste ) ,cook for about 8 minutes , stirring frequently so the onions become brown and crisp. In the first minutes it will seem that they remain soft and moist , but don’t worry, they will become crispy .

Add the cumin. sumac and chilli chopped (not the other half ), cook two minutes before adding the feta cheese ( salted ricotta). Another minute of cooking without stirring too much, and remove from heat .

Peel the lemon, removing also the white peel, remove the seeds and cut the flesh into small pieces, then place in a bowl with the garlic and the remaining chili.

When the eggplants are ready, place them in a bowl and squeeze on the lemon pulp. Heat a little the onions and put them onto the aubergine halves. Serve hot or at room temperature. They are delicious !

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4 Comments on “Medioriente, là dove le melanzane non sono fuori stagione”

    1. A dire il vero quel furbone dell’aiuto fotografo ha sgranocchiato le cipolle e ha lasciato le melanzane…però la soddisfazione di sentirlo apprezzare un cibo speziato, dal sapore non propriamente “classico”, è stata grande! Erano anni che tutte voi avevate già scoperto Ottolenghi, arrivo tardi, ma recupererò 🙂

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