L’hummus: cosa credevo che fosse, cosa è, cosa è stato :)

HUMMUS DI CICERCHIE

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English below

Ora vi racconto una di quelle barzellette che fanno ridere, sganasciare, arrotolare a terra dalle risate, o alternativamente scappare in bagno per fare pipi (soprattutto se si è bevuto una tazzona di tisana drenante): anche io mi sono messa a dieta! Si, quella SPNI (Strana Procedura Non Idenficata) che consiste nel non ammazzarsi di dolci e di carboidrati, di dosare l’olio a cucchiaini, di non assumere più calorie di un orso che si appresta al letargo, di non cucinare cose potenzialmente tentatrici, di non partecipare a manifestazioni sul cioccolato, cose cosi’ insomma.
Se siete stesi, piegati in due, o appena tornati da dove siete dovuti scappare (vedi sopra), ricomponetevi un attimo e fermatevi a leggere la ricetta, potreste anche voi aver bisogno un giorno di idee per cosumare diversamente l’ennesima porzione di legumi che vi tocca in una settimana 🙂 (bè, si, lo ammetto, non è così malvagia questa dieta 🙂

Per il mio primo hummus sono andata dritta dritta sul libro di Claudia Roden (vedi penultimo post, sugli ataïf) per trovare LA ricetta, e sono rimasta stupita quando ho letto che hummus in realtà significa semplicemente ceci, molto usati nella cucina araba per preparare preparere le fatta, piatti in cui il pane tostato viene spezzettato e guarnito da vegetali o carne e yogurt.

L’hummus-puré che avevo in testa io è in realtà una variante di Damasco del fattet hummus, che prende il nome di tasseia. (Impunentemente, io continuerò spesso a chiamare hummus la purea di ceci, così facciamo a capirci 🙂
Nella mia versione della tasseia la thaine è in parte sostituita dall’olio d’oliva, e al succo del limone ho aggiunto un po’ di scorza grattugiata, il cui profumo rende più leggero l’insieme (a me piace, insomma :D)
Al posto delle bruschette di pane di grano duro che compaiono in foto (e che io non ho mangiato, giuro!) nei luoghi di origine si usa il pane pitta, fatto prima tostare in forno caldissimo e poi bagnato con lacqua di cottura dei ceci prima di spalmarvi sopra la tasseia e lo yogurt.

In rete trovate altre bellissime varianti di hummus:

Quello di lupini (!) e quello di carciofi dei Calicanti
Quello di buon compleanno di Cri con la paprica
Quello accompagnato dai cracker al sesamo di Stella di Sale
Quello liscissimo fatto con i ceci sbucciati di Lydia

Quello di piselli di Cuoca Precaria

Diversi con i fagioli (Gunther, Cavoletto, i Cuochi di Carta)

PS: Lydia mi dice giustamente che sbucciando i ceci si ottiene una consistenza molto più liscia, ed è infatti quello che dice anche Claudia sul libro, ed è quello che mi sarebbe riuscito neanche tanto difficile fare, visto che dopo aver cotto le cicerchie nella pentola a pressione le pellicine si erano praticamente “sgusciate” da sole, avrei dovuto solo selezionare. Un metodo più veloce ma efficente e’ passarli al passaverdure col setaccio fine. La prossima volta mi riservo un tempo adeguato e lo faccio di sicuro, lo voglio pure io un hummus liscissimo!

Ing: (per una cup di humus, circa 250 ml)
150 g di cicerchie lesse
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di tahine
un cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
sale
mezzo spicchio d’aglio (piccolo)

Per cuocere le cicerchie (non sono quelle lucane, ma quelle toscane comprate a Perugia) metterle a bagno per 8 ore, scolarle e cuocerle per almeno 1 ora in abbondante acqua con un gambo di sedano ed uno spicchio di aglio. Sgocciolare l’acqua di cottura tenendola da parte e passare le cicerchie al mixer (o se avete pazienza pestandole nel mortaio, come, racconta Claudia, era la tradizione): aggiungere l’olio a filo e frullare per ottenere un composto omogeneo.
.Aggiungere gli altri ingredienti, aggiustare di sale e mescolare accuratamente. In alcune versioni l’hummus si trova spolverato di paprika, ma io ho preferito di no.

La ricetta originale di Claudia Roden
120 g di ceci crudi (da cuocere come sopra)
4-5 cucchiai di tahine
il succo di mezzo limone
uno spicchio d’aglio schiacciato

Procedere come sopra.


GRASS PEA HUMMUS

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Ing: (for a cup of humus, about 250 ml)
150 g of boiled grass pea**
1 tablespoon extravirgin olive oil
1 teaspoon tahini
1 tablespoon of lemon juice
1 teaspoon grated lemon rind
salt
half of a little clove of garlic

Cook the grass pea, soak for 8 hours, drain and cook for 1 hour in plenty of water with a stalk of celery and a clove of garlic. Drain the the grass pea keeping aside some cooking water and mix them with the blender (or if you have patience ground in the mortar, as Claudia tells the tradition said): add the oil little by little and whip to get a smooth paste.
.Add the other ingredients, add salt and mix thoroughly. In some versions, the hummus is sprinkled with paprika.


** In Italy there are two main kind of grass peas: the little sized grass pea, coming from the center of Italy, and another type, with grains bigger than beans, coming from Lucania and Apulia. Both of them are perfect! 🙂

The original recipe by Claudia Roden
120 g of raw chickpeas (cooking as above)
4-5 tablespoons of tahini
juice of half lemon
a clove of garlic,
crushed

Proceed as above.

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25 Comments on “L’hummus: cosa credevo che fosse, cosa è, cosa è stato :)”

  1. Allora, questa te la devo dire.
    Vedo su fb il tuo titolo a proposito dell'hummus.
    Penso subito: è fatto coi ceci.. Però pensa te, magari si potrebbe provare ad usare le cicerchie che proprio Cib mi aveva consigliato di acquistare e che non ho ancora usato!
    Entro e vedo “hummus di cicerchie”…Non ho parole.
    Sei troooooooppo avanti a me 😉

  2. adoro l'hummus!!io l'olio lo metto sempre e faccio come te, riduco la tahine! bellissima idea questa versione con le cicerchie, provareeeee!baci e buon weekend

  3. Una variante di Damasco? Pure così informata sei?
    Aspetta che ho un attimo di confusione… ma tu ssei stata in Siria o sbaglio persona?
    In ogni caso: bel post e buonissimaa ricetta 🙂
    Baci,

    wenny

  4. sull'hummus ho le conoscenze che avevi tu prima di fare questa ricerca filologica 🙂
    grazie dell'approfondimento.
    resta il fatto che è parecchio buono

    l'idea di sbucciare i ceci l'avevo letta anch'io da qualche parte, non ricordo dove.

  5. @Sarah
    è che avevo aperto il sacchetto prima di te 😀

    @La cuoca Pasticciona
    visto con quanti altri legumi si può fare anzichè solo..hummus? 🙂

    @Giò
    si, però appena finisce al dieta la percentuale di tahine aumenta!!

    @Lydia
    conosco un buon posto per ricoverarti, è in Calabria 😀 ma per ora hoo fatto tesoro di tutti i tuoi consigli aggiornando il post, grazie!!! :))

    @Genny G.
    sappi che se mai ti dovessi decidere il club è aperto al sostegno 😛

    @LaGolosastra
    io ho capito che tu pensi SEMPRE all'hummus! 🙂

    @terry
    ti piacerà di sicuro anche l'inflessione data dalle cicerchie 🙂

    @Wennycara
    no, ci è stata Artemisia comina di recente..io sono come Salgari, scrivo di posti che non ho mai visitato! :))

    @lenny
    non identificato più che altro perchè non c'è peggior sordo…

    @Gloria
    allora sosteniamoci a vicenda 🙂

    @Saretta
    no, no, non insieme ai legumi purtroppo! Bacio 🙂

    @Alem
    si, si, va bene anche il passaverdure!

    @La Gaia Celiaca
    sul fatto che è buono siamo d'accordo senza consultare la bibliografia 😀

    @CuocaPrecaria
    fantastico di piselli, inserito anche il tuo nella lista di quelli da fare :))

    @sciopina
    ma che fai rigiri il coltello nella piaga???????? :))

  6. Ci credi che ho un pacco di cicerchie in dispensa da più di 2 anni? Comprato da Castroni per farci faville e mai più toccato. Sarà ora? E visto che siamo entrambe nel club della SPNI non posso non provarlo.
    Tieni duro, il primo WE è il peggiore, poi passa tutto.
    Baci
    Alex

  7. Innanzitutto buona fortuna con la dieta! Dovrei farla anch'io, e non solo depurante, ma anche per la salute, ma non ci riesco in inverno, non ce la faccio….
    Amo l'hummus come te, ma a me piace proprio la sua granulosità!
    Un bacione

  8. bellissima l'idea dell'hummus con le cicerchie, e la cosa delle pellicine la immaginavo ma non sapevo che con la pentola a pressione si tolgono prativamente da sole. Ottima ricetta!

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