Mi scuserà Nanni Moretti, e spero anche voi, se prendo una sua frase per cominciare questo post così difficile – ma anche facile – da scrivere.
Io e Milena non ci conoscevamo.
I nostri sguardi non si erano mai incrociati, le nostre guance mai sfiorate per un bacio. Nessuna delle due ha mai sentito una risata dell’altra, nè l’ha mai sentita sussurrare, o parlare ad alta voce.
In questi 6 anni di vite parallele nei nostri blog, che sono coetanei, ci siamo scambiate idee, ricette, pensieri, pezzi delle nostre vite e del nostro essere.
E’ per questo che, ora che lei è andata via, con la leggerezza e la discrezione che le erano proprie, sono qui a chiedermi come sia possibile che le parole siano davvero così importanti, com’è possibile che consentano di creare legami importanti sul filo di questo mezzo così etereo che è il web.
Ogni volta che apro un vecchio post e trovo un tuo commento, Milena, mi sembra tutto talmente assurdo, e cattivo, e privo di senso. Questo post è per te, ma soprattutto per me, per provare a stemperare quella scia persististente di tristezza che riprende consistenza ogni volta che mi soffermo a pensarti.
E anche per non lasciare andare via il ricordo di ciò che sei stata.
Ciao, Lenny.