Pubblico la ricetta di qualcosa che non so ancora come chiamare, visto che è nato tutto da un’impasto per brioche che non ha voluto crescere e che mi dispiaceva buttare via: un errore, quindi, di quelli che però ti fanno scoprire qualcosa di speciale. Le chiamerò temporaneamente tigelle, anche se hanno in comune con queste solo la forma vagamente rotondeggiante e il fatto di essere cotti su una piastra (padella) rovente.
E’ passato un be po’ di tempo da quando un bellissimo impasto per brioche tutto tempestato di pezzetti di cioccolato, preparato il sabato sera sognando la colazione della domenica mattina, dette forfait, restando seduto come un mulo ostinato. Non volle crescere neanche di un centimetro.Oltre alla delusione, mi seccava dover buttare via del cibo, e allora ho provato il tutto per tutto, stenderlo sottile e cuocerlo in padella: il risultato mi (ci) è piaciuto molto, un supporto naturale per crema alla nocciola o marmellata per gli uomini di casa, buone da sole per la sottoscritta.
Ho voluto rifarle almeno un’altra volta senza usare del tutto il lievito, per avere la conferma che la cosa funzionasse, e funzionò, in effetti, per cui, benedetta da Galileo Galilei e dal suo metodo sperimentale (beh, quasi), vi mollo la ricetta, e se doveste fare altri errori rivelatori di bontà inanellate a questa, let me know, ovviamente!
PS: ma dopo questa lunga assenza dovuta a mancanza di tempo prima e vacanze poi, ve l’ho detto ben ritrovati?? Se siete rientrati dalle ferie forza e coraggio, e godetevi le città ancora semi-vuote, se invece state per partire, buone vacanze!
Ing:
150 g di farina Manitoba
350 g di farina 00
40 g di cioccolato fondente spezzettato non troppo finemente
60 g di zucchero
60 g di olio di semi*
200 g di yogurt greco
Impastare tutti gli ingredienti, lavorando bene e aggiungendo un pochino di acqua se necessario. Se fa molto caldo, sarà bene usare il cioccolato freddo di frigo, e aggiungerlo solo alla fine nell’impasto, per evitare che si sciolaga e l’impasto risulti uniformemente scuro (a me è successo la seconda volta, ma era buono lo stesso).
Far riposare l’impasto per circa un’ora, poi dividerlo in palline grandi quanto un’albicocca e stenderle in sfoglie non troppo sottili (circa 3 mm). Riscaldare bene una padella antiaderente piuttosto pesante (o un testo, se lo possedete) e cuocere le “tigelle”, girandole quando si sono colorite da un lato (servirà meno di un minuto).
Servitele tiepide con l’accompagnamento che desiderate, o spolverizzate di zucchero a velo, o semplicemente così come sono, come sono piaciute a me.
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Some time good discover arrive from errors (Alexander Fleming did know that!), and this one was my time: my brioche knead didn’t rise at all, so I decided to try a different way of cooking to avoid throwing it in the trash basket.
The result was a kind of bread-pancake which can be eaten spreaded with jam or chocolate, or simply warm, without nothing, as I enjoyed it.
Very simple to do, not so sweet, with a chocolate touch that will make it appreciated also from kids.
Brioche “tigelle” (chocolate chips bread pancakes)
150 g of Manitoba flour
350 g plain flour
40 g dark chocolate, coarsely chopped
60 g of sugar
60 g of vegetable oil *
200 g of greek yogurt
*The best vegetable oil is the extra virgin olive oil, but in this case I didn’t want its flavour was too invasive, so I used a peanuts seeds oil.
Mix all the ingredients and knead well adding a little water if necessary. The final knead must be hard and smooth. If it’s hot, it will be good to use the cold chocolate (taken in thee fridge), and add it at the end in the dough to avoid its melting, which will make all dough brown (it happened to me the second time, but it was good, anyway) .
Let the dough rest for about an hour, then divide it into balls sized as an apricot and roll them out not too thin (about 3 mm thick). Thoroughly warm up a pan rather heavy (or a testo, if you have one) and cook the “tigelle” until they are coloured, the turn side (it will take less than a minut a side).
Da certi errori a volte nascono delle vere chicche, come queste!
tigelle di briosce è bellissimo ahahahah, vedi? alle volte non bisogna mica chiamarsi Tatin, basta fare un errore e avere il gene dell’estro! Sei unica tesoro mio e ti lovvo un mondo e provincia
*
Cla
pensa che non mi era venuto in mente Tatin con la sua torta, ma Fleming con la penicillina. Giusto un filo di megalomania!!!!!
e mo le faccio anch’io….Cibou i tuoi errori sono geniali, continua sempre cosi’ 😉
un’abbraccissimo <3
ciao, ho visto stamattina la ricetta ad alice e mi sembra interessante perché veloce e sembra buona. volevo se possibile farti una domanda. bisogna mangiarle subito, cioè calde, o si possono mangiare anche dopo un 2 o 3 ore? grazie e complimenti . seguiro’ il tuo blog erba cipollina
Ciao Patrizia, scusa se ti rispondo con ritardo, ma le vacanze natalizie hanno coinvolto anche il blog!
Posso dirti che io li riscaldo spesso, in padella antiaderente o sulla griglia tostapane: ovviamente un pochino perdono rispetto a quando sono appena fatte, ma non troppo!