Sarà un grappolo
Terre del Principe è stata una bella scoperta, merito di Enrico, il collega neo-sommelier (eh, non ci facciamo mancare niente!) che ovviamente al momento giusto (e cioè già al primo calice) è stato spremuto a dovere perchè si esprimesse in tutta la sua professionalità nonostante il ravvreddore (è nei momenti difficili che si capisce quanto è eroica una papilla 🙂
Cos’è Terre del Principe? Un’azienda vitivinicola, recita la brochure. Ma io direi che è più facile raccontare chi è Terre del Principe, perchè nè i vigneti così come sono oggi, nè l’azienda esisterebbero senza Manuela e Peppe, e direi anche senza la loro tigna. Perchè solo tigna si può definire la pazienza e la volontà pervicace di aspettare (e contribuire ai) lunghi anni durante i quali si è riusciti a stabilire, con studi e analisi aprofondite, che quei vigneti sulle colline di Castel Campagnano erano antichi vigneti autoctoni. Ed è grazie a questa tigna che non solo le uve Palagrello, bianco e nero (rinomato vigneto del regno delle due Sicilie, poi scomparso con l’unità di Italia) e Casavecchia sono entrate nel catalogo nazionale delle uve da vino, ma molti dei proprietari terrieri della zona hanno cominciato ad “allevare” (perchè la vigna è un essere vivente, diceManuela, e le si confanno tutti i termini usati per gli esseri umani) queste uve creando aziende agricole e agriturismi, che hanno dato nuova vita all’intero territorio.
Peppe e Emanuela: nella “bottaia” Peppe spiega come vengono prodotti i diversi vini
Allevare una vite significa prendersene cura da quando spuntano i primi tralci fino alla vendemmia, che lascia a terra senza pietà l’intero grappolo sul quale sia stato individuato un acino danneggiato (ci vogliono due persone, una per lato del filare, per avere una efficiente visione “tridimensionale”) per evitare che influisca seppure in modo minimo sul sapore del vino. Significa amare non solo i rami che porteranno i grappoli, ma anche tutte le erbe che crescono spontaneamente sul terreno -malva, finocchietto, borragine, lavanda – e che a quei grappoli daranno i loro aromi ed i loro profumi.
Significa curare ogni barrique (di rovere, francese) come fosse un figlio unico, monitorare con perizia e costanza la fermentazione e l’invecchiamento del vino, aspettare dicembre per cogliere gli acini appassiti che daranno corpo e dolcezza al Vigna Piancastelli.
Barrique di rovere francese – il vasetto di vetro serve a proteggere il tappo da insetti e corpi estranei
Riso, orzo e farro con pesto aromatico della principessa, prosciutto di maiale nero casertano con patate al forno, tazzine di ceramica vietrese, crostata di frutta con sorriso 🙂
Ma allora? Si mangia anche?
Certo che si, e qui viene il bello: Manuela cucina per i suoi ospiti, una cucina sapiente legata alla terra (tutti i profumi delle erbe “vignaiole” li abbiamo ritrovati nel tortino di riso, orzo e farro) e alle antiche ricette (fantastico il pasticcio di baccalà e scarola ripreso da un’antica ricetta di Ippolito Cavalcanti) e imprescindibilmente costruita intorno ai vini, la cui degustazione è guidata dai padroni di casa, e spiegata in modo godibile e totalmente accessibile anche agli eno-semi-analfabeti come me :). E la passione è contagiosa, che sia quella comunicativa ed esuberante di Manuela, o quella più compassata e razionale del suo principe. E l’amore?? Be’ c’è da sperare davvero che sia contagioso anche quello 🙂
Terre del principe
SP 325 SS. Giovanni e Paolo n.30
81010 – Castel Campagnano (CE)
Tel/fax: 0823867126
www.terredelprincipe.com
Oh mamma santa! Che bel post, Cibou. E che belle sensazioni.
Che meraviglia questo post Cib: traspaiono un amore ed una passione veramente splendidi.
Splendido.. Elvira mi hai lasciato senza parole… e nel pesto della pricipessa più o meno cosa c'era..??? bacio meraviglioso il post, le foto… tutto
come mi piacciono queste cose! 🙂
Brava brava brava Elvi
Sìsì, portatemi in campagna, tra la natura e le cose buone e mi rendete felice!Che bell'esperienza Cibou!bacione
BravissimaElvira e complimeti per le foto!Abbiamo davvero trascorso una splendida domenica!!!
Marco
che psettacolo elvira!!!
Che bel post, leggendolo mi è venuta voglia di un buon bicchiere di vino da gustare assecondando le sensazioni che hai evocato…
Bravissima, servono sempre questi post, che poi io me li segno nell'agenda che ho sul camper:))
Oh che splendore.
Il sorriso della signora nella fotografia dove è con il marito dice tutto.
Grazie cara Cibou.
Buona giornata,
wenny
Che bell'atmosfera! Incantata! Le foto raccontano proprio la genuinità di quel posto! Brava!
grazie a tutti, spero di essere riuscita a far passare tutto quello che avevo in mente e negli occhi 🙂
La cuoca pasticciona: a detta di Manuela, e a giudicare dal profumo, c'erano davvero tutte le erbe aromatiche delle loro vigne, insieme al basilico e all'olio ovviamente (pecorino no, non credo): la lavanda era in sottofondo e dava un profumo davvero speciale 🙂
un posto paradisiaco…un incanto davvero distante da ciò che siamo abituati a vivere in città…una vera oasi di pace, serenità e gusto!!!
Che meraviglia!
Grazie Cibou per avermi fatto scoprire questa azienda.
E sempre una bella emozione leggere di persone che hanno una passione vera e sapiente per la terra…
Sorrisi a grappoli,
D.
Castel Campagnano è un posto magico, ci sono stata anni fa per il matrimonio di un'amica, sembra un posto fuori dal tempo… spero di tornarci presto!!
Un bacio
Una storia di passioni,dedizione, amore per la terra. Il coraggio di ricominciare per fare qualcosa in cui si crede. Bello. Le storie che vorremmo vivere sulla nostra pelle.
Grazie per tutte queste splendide sensazioni
@Una zebra a pois
e staccare dalla città ogni tanto ci vuole 🙂
@Diletta
Un sorrisone a te e buon viaggiO!!!!
@Elisabetta
io sono stata a Casertavecchia e devo dire che anche di là cominciano delle zone davvero belle, un po' di magia della natura a due passi (quasi) dal caos 🙂
@Alex
Brava. Le storie che vorremmo vivere sulla nostra pelle. Io mi rendo conto che mi mancano molte cose per riuscirci, tra le quali il coraggio 🙂
Un bacio 🙂