Lavoratori in sciopero davanti alla sede di Arzano (NA)
La crisi dura da anni e sta spremendo la nostra economia in tanti settori, lo sappiamo, e lo sa soprattutto che lo sta vivendo sulla propria pelle. Senza voler essere populisti, anche perchè non sono nella posizione giusta per esserlo, le situazioni più drammatiche le sta affrontando la classe media, dove per media non intendo middle class all’inglese, ma proprio classe media italiana, quella che se la cava dignitosamente pur avendo una cultura medio-alta.
Però secondo me dietro il paravento della crisi, che esiste, ed é vera, molte aziende nascondono una politica di profitto sfrenato e delocalizzazione. Fermi, un’impresa deve fare profitto, é chiaro, ma se riesce a fare quel profitto é grazie a chi un prodotto lo progetta, a chi lo testa, e a chi lo produce: anche se nell’economia attuale sembra che il merito del successo di un prodotto sia solo di chi lo vende.
Per questo é assurdo e ingiusto quello che sta facendo Micron, multinazionale operante nel settore della microelettronica, in particolare nel settore delle memorie, che, dopo aver acquisito know how e competenze importanti in Italia, decide di licenziare di 421 persone nelle varie sedi italiane.
Difficile credere che la motivazione sia la crisi, dato che la Micron ha da poco acquisito la giapponese Elpidae Memory, accollandosene le migliaia di lavoratori.
Sono tante le cose che mi indignano e mi fanno arrabbiare di questa situazione, e tra queste, oltre l’avidità a etica sotto zero dell’azienda, c’é l’incapacità (o la mancanza di volontà) da parte del governo italiano di imporsi su questo tipo di aziende, che prendono tutto ciò che possono finchè possono: l’incapacità o la mancanza di volontà di costruire una politica industriale seria che dia un senso agli anni passati a studiare, che dia un senso all’esperienza e al know-how accumulato in anni di esperienza da persone specializzate.
Per poi magari dire “oh, ma i cervelli scappano”: qui non si scappa, qui in Italia si EMIGRA, fatemi usare questa parola, anche se parliamo di persone laureate.
Oggi e domani (23 e 24 gennaio) i lavoratori di Micron Italia nelle sedi di Arzano (NA), Catania, Agrate (MI), Vimercate (MI), Avezzano (AQ) e Padova, scioperano per protestare contro questa politica assurda di esuberi, ed io sono completamente solidale con loro.
Niente cibo oggi, abbiate pazienza.
è evidente che spesso la crisi è una scusa per fare più profitto alle spese dei lavoratori e che la politica sta sempre dalla parte degli speculatori mai del lavoro onesto, ma bisogna coltivare la rabbia e non arrendersi.