Salone del gusto: ancora un po’..st

SaloneGarofalo

Di gente del fud ne avete già vista in giro, se avete letto i bei post di Lydia e di Giovanna ad esempio, e quello dei Calicanti, che mi ha fatto quasi venir voglia di posare la penna, perchè con la consueta delicatezza ha espresso moltissime delle sensazioni che ho provato. O ancora i post degli altri blogger che hanno vissuto come noi quest’avventura, Fabrizio, Sara, Lucia, Fabiana, Titti (aspettando Chiara 🙂

Quindi sapete già quanto siano stati accoglienti, simpatici, organizzati e pazienti, tutti i componenti dello staff Garofalo**, e quanto ci abbiano fatto sentire a casa in quello stand ultra-figo – diciamolo – che dopo i primi 5 minuti di timore è diventato un luogo amico, il punto di riferimento a cui tornare per riposarsi, ridere, mangiare, incontrare.

Allora io posso raccontarvi per esempio (e per evitare incidenti diplomatici! 🙂 delle fantastiche introduzioni che Emidio Mansi faceva prima delle esibizioni di noi blogger (per inciso, Emidio è il direttore commerciale della Garofalo, che se per caso come me immaginate un direttore commerciale un po’ attempato, impettito, incravattato e pure un po’ supponenente, siete assolutamente fuori strada :). Con fare istrionico e con una favella notevole ipnotizzava gli astanti, e senza battere ciglio ha raccolto il guanto della sfida che ad un certo punto (noi, mai contenti, ehh) gli abbiamo lanciato dopo aver sentito nominare un indefinito numero di volte la cucina da 250000 euro “ma cambiare presentazione??”: altro che schiaffo morale ci ha dato, peccato che ero gia’ un po’ in coma per godermi la sua performance con l’introduzione nuova di zecca, visto che dopo quel minuto di parlantina sicura e disinvolta avrei dovuto aprire bocca io. Io! che la sera prima, dopo aver realizzato che davvero avrei dovuto parlare, avevo provato a buttare giù due parole sulla moleskine, e che ovviamente al momento giusto ho opportunamente dimenticato, io che posso già dirmi soddisfatta che la voce non abbia tremato troppo e che sia riuscita ad infilare un paio di soggetto-verbo-complemento di fila.

Posso raccontarvi dell’unico blogger uomo presente (caso mai non si fosse detto abbastanza!) che ostentava sicurezza ma a guardargli bene le mani mentre preparava la sua gricia con le cipolle caramellate (!) ci si sarebbe accorti che gli tremavano, dell’allegria, della simpatia e dell’affetto della trend-setter dei foodblogger (smalto, collane orecchini, ditemi dove non fa tendenza) Lydia (magari potervi parlare delle sue frittatine, ma non c’ero!), della timidezza e della modestia di due delle blogger che ammiro di più, Maite e Marie, e dell’assenza (purtroppo)! del fotografo, posso raccontarvi di Giovanna che anzichè morire come pensava lei 🙂 è stata capace di rapire il pubblico con il racconto dell’origine della pasta mista e sui fagioli freschi campani (cercavo di concentrarmi a fare le foto e niente, mi distraevo per ascoltarla :).

Posso raccontarvi delle persone che si sono sedute a quei tavolini apparecchiati per quattro, tante persone che hanno scoperto l’esistenza dei food blog, e che magari se già ne erano a conoscenza hanno scoperto che non siamo solo chiacchiere (speriamo!) ma anche chiacchiere 🙂

Posso raccontarvi degli incontri che -seppure programmati e desiderati, o inaspettati! – si sono alla fine materializzati nella casa-base: Artemisia, donna pacata, enigmatica e molto interessante (e altissima!), Lory (si, proprio lei, la mitica, cara cheffa, proprio la Lory che da qualche settimana ha chiuso la Mercante di spezie….ma magari di questo ne riparliamo 🙂 che nonostante la stanchezza ha guidato me e mio marito (affamati!) nel vortice dello street food, dove abbiamo fatto veramente danni, Twostella, dolcissima e rassicurante, Daniela, ancora più simpatica di quanto mi aspettassi, ed effettivamente pazza in pari entità, la giovanissima Valentina, e ancora Lisa e Mariella.

SaloneStand
In tutto questo siamo anche riusciti a fare dei giri per gli stand (ma mica dei giri casuali….il marito tra la planimetria stampata su carta e quella che aveva lui in testa è riuscito a non farmi perdere neanche uno stand – almeno in teoria, perchè in alcuni momenti di affollamento totale ammetto di essermi fatta trascinare dalla folla senza riuscire a capire dove fossi :)), come previsto sempre il suddetto marito ha frenato danni economici e logistici notevoli (se fossi stata da sola avrei comprato di sicuro sia il sedano rosso che i porri di Cervere, salvo darmi della deficiente ad ogni passo del viaggio di ritorno 🙂

Siamo tornati con una prosperosa treccia di aglio di Nubia (quello di Enza sta finendo, potevo rimanere senza??), con una vaschetta di topinambur (non ho resistito, qui il Lidl mi ha illuso solo una volta che potevo trovarlo), con un vasetto di confettura di pere pericine (che avrà un seguito :), con un kg di farina Marino (quella che usa Bonci, non si sa mai che faccia il miracolo con le mie pizze con il LM:), e infine con un pezzetto di Fatulì un formaggetto di capra stagionato e affumicato con i rami di ginepro, di cui sono già innamorata nonostante la mia tolleranza per i formaggi di capra non arrivi neanche ai petits chèvres, e le cui scaglie dal profumo intenso sono finite già su questa zuppetta, ed infine un sacchetto di chips di fagioli nordici (con la scusa di regalarli pero’ 🙂

Oltre che ai porri ed al sedano, ho resistito al boccaccio gigante di olive in salamoia pugliesi (si, quelle di Gaeta sono buonissime, quelle greche qualche volta si puo’ fare, ma le mie olive “in acqua” cominciano a mancarmi davvero troppo!), a sedermi davanti ad un banco di ostriche e mandare in malora tutto il resto (e anche il mio fegato), a decine e decine di confetture, composte e mostarde (ne ho assaggiata una de Le Tamerici, sublime), alla tête de moine e soprattutto all’attrezzino con cui si ricavano le sfoglie, agli aceti di Banyuls aromatizzati (li ho assaggiati tutti, e tutti li avrei comprati), e a tante altre cose, che per la mia salute mentale cerco di rimuovere.
Ora non resta che tornare con i piedi per terra, e magari anche riguadagnare il foro sulla cintura che è pericolosamente scivolato troppo in là 🙂

**Siccome ho sempre la memoria di un pesciolino, cito da Lydia i nomi: Rita, Piero, Laura, Giorgio, Luca, Silvia, Giusy, Guya, Thoeun, Emidio naturalmente, e ancora la signora Palmira e lo chef Daniele, davvero grazie a tutti 🙂

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19 Comments on “Salone del gusto: ancora un po’..st”

  1. Grazie Elvira, grazie a nome di tutti noi per aver evitato un fastidioso incidente diplomatico e per aver raccontato così bene di tutti noi (certo la parte della trend setter è un pelo pelo esagerata…).
    Diciamolo, lo stand era il più figo di tutti, non c'era proprio competizione.
    Un bacio grande e a prestissimo.

    P.S.
    Il titolo del pò st è bellissimo e fa il pari con gente del fud

  2. Mi sono letta tutti(o almeno credo)i post sul salone e ognuno mi fa ricordare un aspetto diverso di questa magnifica esperienza. Bello il tuo racconto.
    Un bacione
    saretta

    ps. il titolo è troppo simpatico

  3. Ci tengo a precisare che il mio è un movimento studiato in aaaaanni di pratica nel taglio cipolle.
    Si tratta di una microvibrazione muscolo-scheletrica che, in caso di contatto lama-pelle, impedisce che si generi un taglio sanguinolento. Mica mi tremavano le mani ;o)

  4. Che belle parole, mi ci ritrovo tanto!! Sto partendo per un'altra avventura di genere completamente diverso (favole e meraviglia) ma non vedo l'ora di tornare a casa e scrivere un fiume di parole su questa meravigliosa esperienza 🙂

  5. @giovanna
    a dire il vero ho capito che non ero stata tremolante dal fatto che il criticissimo marito non mi ha cassé i bonbons, non ti dico che critiche feroci mi faceva mentre provavo la discussione della tesi, e me le avrebbe fatte senza pieta' anche questa volta (o forse era troppo impegnato a fotografare?? 😛 )

    @Lydia
    ho un fututo nelle relazioni diplomatiche, mando il cv alla Farnesina?? 🙂

    PS:temo il cazziatone di Virginia sul gioco di parole del po'''st :))

    @emidiomansi
    in caso di cazziatone di Virginia portero' a mio favore l'apprezzamento del direttore del marketing!!!

    @saretta m.
    cara Saretta, e' stata una esperienza davvero bella, vero??? 🙂

    @artetecaskitchen
    ma sai che sospettavo che in realtà fosse tuuuttoo studiato????? :))

    @Juls @Juls' Kitchen
    grazie Juls, come mi sarebbe piaciuto che ci fossi stata, per conoscere anche te 🙂

    @Apest
    ed io mi siedo sulla riva e aspetto il fiume 🙂

  6. grazie cara del tuo post bellissimo di foto che sono uniche e che ci lasciano dentro un ricordo unico.ora come dici tu dobbiamo tornare con i piedi per terrama oltre le valigie piene ci siamo portati a casa una bella esperienza e delle emozioni uniche!

  7. Tornerò a leggere con calma un po' tutto, magari anche i post che mi sono persa. Per ora ho letto un po' di nomi di persone che hai incontrato: grande invidia! E ammirato le foto: grande invidia!

    Un giorno chissà, magari anche MuVarA supererà il mare e parteciperà a qualcuno di questi eventi.

    Ciaooooo

  8. oh va beh, e meno male che l'hai presa la penna in mano! e non solo perché il titolo è geniale per davvero, ma perché ci si vede e ri-vede dentro. Anzi quand'è che lo rifacciamo ancora? ho già un po' nostalgia, e anche questo mi sa che l'ho già detto.
    Baci

  9. Ancora non ti ho fatto i complimenti per la tua presentazione al Salone. Spero proprio che la prossima edizione non coincida di nuovo con l'inizio del mio lavoro, vorrei tanto poterci andare anche io una volta.
    Ti abbraccio cara

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