Pane vecchio e latte a colazione sì, ma nella torta!

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Da bambina la mia prima colazione tipo (e ovviamente quella dei miei fratelli) era proprio il pane vecchio inzuppato nel latte: nessuno spreco, nessun grasso idrogenato travestito da merendina, nessuna crema spalmabile raccomandata da tate fedifraghe, nessun biscotto di mulini candidi.
C’erano le eccezioni, certo: la più golosa e consolatoria era il cornetto al bar che ti spettava di diritto dopo un prelievo di sangue, ad esempio. O quel raro pacchetto di merendine che arrivava chissà come in dispensa, o una torta fatta in casa.
Credo che se avessimo continuato a perseguire questa linea, nessuno di noi avrebbe dovuto combattere con la bilancia, come invece è ora, e invece piano piano, con gli anni, i prodotti da forno industriali sono arrivati anche sulla nostra tavola spartana, mannaggia.
Ammetto che non sarei più capace di tornare a quelle colazioni così semplici, anche perchè non amo più l’idea della zuppa, piuttosto mangerei il pane vecchio e berrei il latte a parte :), ma non per questo il pane di qualche giorno viene buttato, assolutamente!
In genere santo-microonde lo resuscita e lo consumiamo nei pasti, almeno quella parte che non finisce sotto le gengive (ops, sotto i 5 dentini) di Daniele. L’ex-pelatino (bè, ex è una parola grossa) va letteralmente pazzo per il pane, e appena si accorge che lo stiamo tagliando si agita ansimando, con uno sguardo che va dall’eccitato all’mplorante fino a quando non ha ottenuto la sua “scorzetta” e comincia a ciucciarsela in beatitudine.
Stavolta però se ne era accumulato un po’ troppo e ho deciso che era finalmente ora di fare uno di quei dolci classicissimi che non ho mai fatto, la torta di pane, ma non sapevo decidermi sulla ricetta da usare. Quando ho visto il post di Cobrizo ho capito che era destino, ed ho usato la sua, modificandola però per gli ingredienti che non avevo (l’evetta l’avevo, ma per me ha ragione di esistere solo nello strudel di mele, per cui…), e mi sono trovata molto bene, voi seguite la versione che preferite.
Ah, ho infilato tre fette biscottate perchè non arrivavo al peso indicato con il pane, considerando con precisione spannometrica la minore quantità di acqua contenuta in esse, e quindi il peso totale della materia da ammollare. La torta, inutile a dirsi, è deliziosa nella sua semplicità, e molto facile da fare, non devo star qui a consigliarvela io, visto che è un pilastro della tradizione italiana del riciclo.
Io ho capito che d’ora in poi casualmente mi capiterà più spesso di far invecchiare 270 g di pane!
TORTA DI PANE RAFFERMO AL CACAO
ricetta (modificata) di Cobrizo

Ing:
270 g di pane raffermo (io ho usato 210 g di pane raffermo e 3 fette biscottate)
270 g di latte
80 g di miele* e un cucchiaio di zucchero (o meglio, 90 g di miele)
2 uova
mezza pera a dadini (o una manciata di uvetta sultanina)
50 g di nocciole tritate (o altra frutta secca)
un cucchiaio di cacao amaro
una bustina di cremor tartaro (io ho usato mezza bustina di cremor tartaro e un cuchiaino colmo di baking powder)
80 g di olio extravergine di oliva

*Una piccola raccomandazione sul miele, forse superflua: cercate sempre di comprare miele italiano, si trova dappertutto ed è scritto sull’etichetta. Se non è italiano da qualche parte in piccolo ci sarà scritto che è fatto con una miscela di mieli comunitari.
In casa nostra il miele preferito è quello di castagno, anzi, quello dei castagneti degli Alburni, di cui facciamo scorta quando andiamo dalla nonna paterna: abbiamo la fortuna di avere dei cari amici che lo producono a livello familiare, e quel nettare scuro e dal retrogusto amarognolo è per noi un piccolo tesoro. 

Tagliate il pane a dadini e mettetelo a bagno nel latte per qualche ora (io l’ho fatto la sera, ho coperto la ciotola con la pellicola e conservato in frigo fino al mattino dopo). Se siete impazienti potete tenerlo a bagnoo anche solo 15-20 minuti come ha fatto Cobrizo, ma in quel caso vi consiglio di far assorbire bene il latte aiutandovi con le mani (insomma, pasticciate un po’!).
Preriscaldare il forno a 180°.
Frullate finemente il pane, unite tutti gli altri ingredienti mescolando bene. Io ho usato un mixer capiente e dopo aver frullato il pane (che dopo questa operazione si ridurrà molto in volume) insieme alle nocciole  ho unito le uova ed il miele e frullato ancora, poi ho versato il composto in una ciotola e unito gli ingredienti restanti. Se volete mettere tutto insieme credo vada bene lo stesso :).
Rivestite una teglia con della carta forno (o se preferite ungete con olio e infarinate) e versatevi il composto. Cospargete la superficie di pinoli (non li avevo!). Livellate bene e cuocete per 30 minuti, più altri 5 a forno spento (io ho seguito le indicazioni di cottura di Cobrizo e mi ci sono ritrovata, ma ogni forno è diverso, per cui fate sempre la prova dello stuzzicadenti per vedere se ne esce asciutto.
Fate intiepidire e servite tagliando a quadretti.
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22 Comments on “Pane vecchio e latte a colazione sì, ma nella torta!”

  1. sono felice che tu l'abbia provata!
    sicuramente è un torta che può essere composta un po' a naso, aggiustandola come si preferisce… del resto io stessa ho fatto tutto a caso! 😀
    trovo che le uvette aiutino molto a dare morbidezza e dolcezza, potendo diminuire il dolcificante che si decide di utilizzare, ma ogni variante è lecita.
    grazie 🙂

  2. Che bella! Non sono mai stata un'amante dell'inzuppo e men che mai nel latte: ma se la zuppa diventa torta, è tutta un'altra storia.
    Qui in Arabia solo raramente trovo miele italiano, ma se ne produce uno buonissimo in Egitto che invece trovo più facilmente.
    Ciao!

  3. Colazione identica anche per me, e quando mi andava bene il pane secco era avvolto nella schiuma meravigliosa della “rusumada” io ci tornerei sai? Anzi quasi quasi… Ma mi piace anche pensare che il pane si trasformi in questa splendida torta e che domani mattina a colazione ne potrei assaggiare una fettina!!! Baci

  4. Sai che io ho sempre amato il pane vecchio invece?!Quello buono che prendeva una volta mia mamma, le rosette che, invecchiando, diventavan ancora più croccanti(e non di gomma come certi pani industriali..).Beh ça va san dire che spesso a colazioni mi gustavo la zuppotta!
    Ora amo la torta di pane invece che..devo fare!!!
    Bacioni multipli a te& al quasi ex pelatino :***

  5. Ho scritto un post in passato su questo argomento e quindi ogni volta che leggo qualcosa di simile mi piace confrontarmi con chi bene o male (perchè sei più giovane di me) ha vissuto la colazione “tipo2 delle famiglie di qualche annetto fa. Io pane sbruciacchiato su fiamma con olio poco sale e latte e caffè freddo, la più buona colazione che tutt'ora conosca (cornetto crema&amarene escluso!) 😛 ehehehehe
    Pane avanzato onestamente lo ho difficilmente solitamente lo converto in crostini o in pan grattato però per un dolce del genere rinfresco volentieri un pò più di lievito madre per creare un “avanzo forzato”! 😛 ahahahahahaha

  6. Mi piacciono tanto le torte di pane: ma non il classico bread&butter o il pain perdu, troppo complicati per me, mi riferisco proprio a queste, dense e umide, tipo pudding. E poi è un sistema bellissimo per non buttare via niente!

  7. “nessuna crema spalmabile raccomandata da tate fedifraghe”
    = MITO!!
    mi sono sganasciata!
    e mi hai ricordato mamma, in piedi, la mattina, vicino a me, che imburrava ogni singolo pezzetto di rosetta vecchia…

  8. Ciao, si si con il pane vecchio c'era sempre nostro nonno che faceva colazione! Sembrava davvero invitante…E poi un ottimo modo per riciclare gli avanzi ed evitare colazioni troppo zuccherine!
    complimenti…ottima rivisitazione!
    baci baci

  9. ciao e complimenti, un suggerimento: fai un video sulle tue ricette (anche con le foto) e caricalo gratis su http://beyourface.com. Beyourface nasce per dar luce a capacità e talento in molti campi, anche nella cucina! A breve potresti essere visto e contattato da chi è interessato alle tue doti per offrirti opportunità di lavoro/collaborazione! Un saluto 🙂

  10. è vero, il cornetto al bar era l'unica cosa che mi spingeva a fare le analisi senza urlare (troppo) =)) Da tempo vorrei fare una torta di pane, grazie della ricetta!

  11. la torta con il pane raffermo mi riporta a quando studiavo all'Università…. la mamma dolcissima del mio compagno di studi ce la preparava nei pomeriggi intensi prima di un esame…la associo al suo sorriso…. grazie mi hai fatto riemergere questo bel ricordo…non ho più la sua ricetta preparerò la tua…. un bacio

    Pippi

  12. che buona la torta di pane. e quanto hai ragione sulle merendine e i biscotti compri. mo' hanno pure assoldato banderas per pubblicizzarli… che dire? bah!
    baci 🙂

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