Dite la verità, scritto così Senise sembra un paesino perduto tra i Pirenei, o un villaggio della Provenza, e invece no, è un paesino, si, ma incastonato in Basilicata e famoso per i suoi peperoni, dolci e dalla forma allungata che una volta fatti seccare diventano peperoni cruschi, una delle meraviglie di questa regione.
Non ho fatto un salto a Senise per fare la spesa, o forse sì, in senso figurato: Questo fine settimana si è svolto a Roma, in quel del Circo Massimo, un enorme mercato dei prodotti italiani,Ci bi d’Italia: una distesa senza fine di stand provenienti da tutte le regioni italiane che portavano le loro specialità, che avrei volentieri ripercorso anche più volte, se mi fossi intelligentemente munita di scarpe comode, abbigliamento leggero, e soprattutto un passeggino 4×4. Temperatura abbondantemente sopra i 30° e lo strato consistente di brecciolino hanno messo a dura prova la nostra resistenza fisica, e per nostra intendo quella degli adulti della famiglia, perchè Daniele se l’è goduta, assaggiando di tutto, dalla pasta con la bagna càuda alle friselle con l’olio salentino.
Dunque Senise: io ero andata al mercato anche per fare la spesa di frutta e verdura della settimana, e quando ho visto lo stand fruttarolo della Basilicata (uno dei pochissimi, purtroppo, accanto a quelli carichi di mele del Trentino, me ne aspettavo di più), l’ho praticamente svaligiato: pere, melanzane, uva, peperoni ovviamente, e mele annurche, dal rosso più chiaro di quello che siamo abituati a vedere nelle mele annurche IGP della Campania, ma ugualmente gustose. Buonissime da mangiare così, ma visto che me ne sono ritrovata due kg (ma non ne avevo chiesto uno ???), questa che pubblico oggi non sarà l’unica ricetta che le vedrà protagoniste.
Il pain perdu è dolce nato per riutilizzare il pane raffermo, operazione che forse oggi si è un po’ perduta, ma che nella cucina povera di tutto il mondo ha creato squisitezze: questo in particolare è pensato per questa bellissima iniziativa sostenuta da Virginia insieme all’associazione ProgettoMondo Mlal.
Vi invito a leggere il suo post, e a visitare il sito della campagna Io non mangio da solo, che si prefigge come scopo quello di garantire la sicurezza alimentare in Africa e nell’America Latina. Scopi come garantire un’alimentazione adeguata alle mamme e ai neonati, garantire un pasto al giorno nelle scuole, promuovere programmi di accesso all’acqua potabile.
Oltre a contribuire con delle donazioni-ovviamente- possiamo partecipare al contest, fino al 16 ottobre, con una ricetta con il pane come ingrediente.
Per la ricetta ho usato un pane di semola di grano duro, che si mantiene buono per parecchi giorni: oramai compero solo tre tipi di pane, nell’ordine: pane nero di Lariano, dei fantastici panini integrali di Genzano a lievitazione naturale, e pane di semola di grano duro, preferibilmente di Altamura.
Tutti e tre si mantengono bene per qualche giorno, e infatti non mi resta spesso del pane da riutilizzare, e infatti questa volta l’ho fatto avanzare apposta 🙂
Il vero pain perdu dovrebbe essere fritto nel burro, ma anche in questa versione al forno è un’ottima coccola, da mangiare a cucchiaiate, di domenica pomeriggio, direttamente dalla terrina (ogni riferimento a cose e persone realmente mangianti è puramente casuale!).
PAIN PERDU AUX POMMES
Ing (per 4 persone)
4-6 fette di pane raffermo
4 cucchiai di zucchero
10 g di burro+ quello per imburrare
3 mele annurche
1 uovo
Latte (circa 1 bicchiere)
Cannella in polvere
Sbucciate due mele e tagliale a tocchetti, fatele cuocere in padella con il burro e 2 cucchiai di acqua per 10 minuti, coprendo con un coperchio e mescolando perchè non brucino. Devono ammorbidirsi ma non disfarsi. Spolverate con un pizzico di cannella e mescolate.
Preriscaldate il forno a 180°. Imburrate una pirofilina, sbattete l’uovo con 3 cucchiai di zucchero
Bagnate le fette di pane nel latte, facendole impregnare bene, poi passatele nell’uovo sbattutto con lo zucchero e disponetele un primo strato sulla pirofila. Distribuitevi sopra le mele e coprite con altre fette di pane passate nell’uovo. Il metodo tradizionale (e più pratico!) consiste nello sbattere uova, zucchero e latte insieme.
Tagliate l’ultima mela a fettine sottili con l’aiuto della mandolina (senza sbucciarla), coprite lo strato di pane con le fettine di mela, spolverate con un cucchiaio di zucchero e cuocete in forno per 20 minuti. Servite tiepido o freddo.
Favoloso!Come questa iniziativa(tra poco posto anch'io)
E non sai la curiosità di assaggiare queste mele Cibou!!!
Bacetti doppi
Bella questa iniziativa e molto buono il tuo dolce, sano e goloso. Ciao!
ho pronto il post e le foto per domani… anche io l'ho fatto avanzare apposta, anzi l'ho proprio fatto apposta per poi farlo avanzare 🙂
ho sentito spesso parlare di questo dolce ma non l'ho mai assaggiato! Pero' adoro tutti i dolci con le mele e l'aspetto in foto e' davvero intrigante!
Lo provero'!
Buona serata
Paola
Ma “pain perdu” è pugliese, vero???
Cibou, lo sai che ti adoro. E adoro l'idea di Danielino che si ammazza di bagna càoda…
Ma a proposito di pane, quello di Tolfa l'hai mai provato? Viene sempredalle vostre parti!
Grazie mille per la splendida ricetta!
il pain perdu e' uno dei dolci piu' geniali che esistano!
è proprio l'ultimo strato che mi ha colpita…..quel velo ultistrato di mela…..adesso so cosa fare del prossimo tozzo di pane……grazie!
e si lo so che é buono questo dolce di pane, io l'ho fatto due anni fà esatti ed ora me lo hai fatto ricordare, perché le cose cosi' buone dovremmo farle più spesse invece di cercare complicate ricette.
Bella la superficie ricca di mele!
un bacio
Telepatica? abbiamo avuto più o meno la stessa idea e al banco pane la risposta è mezza pagnotta di grano duro, mezzo filone grande di lariano scuro o casareccio cotto a legna.
riusciranno le nostre eroine non dico a vedersi ma quanto meno a farsi una telefonata?
siamo due sciagurate. Si, ci riusciremo!!!