Paese che vai, dolce di Pasqua che trovi….

Le scarcelle


….e qui trovate la scarcella, uno dei dolci pasquali tipici della Puglia, che mi piace preparare per “esportare” un po’ della mia terra, e per continuare una piccola tradizione iniziata con mia madre: quella di preparare questi “biscottoni” di varie forme durante la settimana santa, ed assegnarne uno per ciascun componente della famiglia (e poi vedere chi finiva prima la propria e magari andava all’attacco delle altre!), o per i cuginetti piu’ piccoli, e adesso che sono zia, la mando idealmente a quei due pezzi di cuore che sono a qualche km di distanza……

Ho cercato un po’ in giro qualche informazione sulle origini della scarcella, ma non ho trovato granche’, solo che forse deriva dal verbo “scarcerare”, in riferimento alla liberazione dal peccato originale ottenuta col battesimo..ma non mi ha proprio convinta!

Dico subito che la mia non è proprio la ricetta tradizionale, che prevede l’uso dell’olio al posto del burro, per dirne una, ma è una rielaborazione che a me piace, spero anche a chi la assaggera’ o vorra’ provare a realizzarla :), queste dosi sono per circa 5 scarcelle:

Ing. 550 g farina 00
100 g di fecola di patate
250 g di burro a temperatura ambiente
3 tuorli
200 g di zucchero semolato
La buccia grattugiata di un grosso limone
mezza bustina di lievito per dolci
1/2 bicchiere circa di latte (io ho usato quello scremato)

Per decorare: 1 uovo + 1 uovo per ogni scarcella, corallini di zucchero colorati.

Disporre a fontana sulla spianatoia le due farine setacciate con il lievito, aggiungere nell’incavo i tuorli, il burro tagliato a tocchetti, e lo zucchero. Mescolare con la punta delle dita aggiungendo man mano la farina circostante ed aggiungere latte quanto basta per ottenere un impasto di consistenza liscia e soda (tipo pastafrolla).
Avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo almeno un’ora.
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Ricavare una sfoglia alta quasi un cm, e da essa ritagliare delle figure a piacere con l’aiuto della rotella dentellata.

Le forme tradizionali che richiamanoola festa religiosa sono la colomba ed il pesce, ma per me il disegno è una materia completamente out (si, si quello accanto dovrebbe essere un pesce!!!), ho evitato almeno di fare stragi di colombe……

Trasferire ciascun biscotto su una teglia rivestita di carta forno: spennellarlo con un uovo sbattuto e poggiarvi sopra un uovo crudo ben lavato sotto l’acqua corrente.

Ricavare dalla pasta delle striscioline e disporle a croce sull’uovo in modo da “imprigionarlo”, spennellare anch’esse con l’uovo sbattuto e distribuire le codette di zucchero su tutta la scarcella.

Continuare fino ad esaurimento della pasta, infornare per circa 30′, devono essere di un bel colore dorato.

Ora, sia che le vogliate regalare, sia che le destiniate ai componenti della famiglia, infilarle ad una ad una in sacchetti di plastica trasparente e chiudete con un nastrino…et voilà!!!

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25 Comments on “Paese che vai, dolce di Pasqua che trovi….”

  1. Ma che carine che sono….. mi hai incuriosita sai che non so nella mia regione cosa si prepara per pasqua??? Brava fai bene a portare avanti le tradizioni della tua regione ora mi metto alla ricerca magari sono ancora in tempo!!! Grazie e bravissima!!!

  2. Mi piacciono le tradizioni e questi dolci proprio mi mancavano, sarà che non sono mai stata in Puglia? Mi incuriosiscono parecchio ma mi sa che per Pasqua non farò in tempo a provarli!

    Ciao,
    Aiuolik

  3. @Alessia, ma come, sono sicura che in Umbria (non mi sbaglio vero?) ci sono delle tradizioni stupende, studia, studia!!! :)) Grazie de che????bacioni!

    @Aiuolik, grazie, forse mi piace tanto farle conoscere perche’ non ci abito piu’, e cosi mi ci sento piu’ vicina!! La Puglia merita una visita! :)) Ciao, a presto!

  4. ma è un dolce divertentissimoooo!!! che bello che ci auguri buona Pasqua con questa specialità pugliese 😀 un bacio grande e buona pasqua anche a teeeeeeee

  5. @Vivi, non è ancora il momento dei saluti!! Spero di postare un’altra “pasquinata” prima di domenica!
    Tanti auguri di buona Pasqua anche a te!!!!

    @Mike, davvero? E sono fatti di pasta frolla?? Non lo sapevo, grazie!!!baci :))

  6. Ciao! Da noi si preparano (ormai molto meno) dei biscottoni simili: per i maschietti, il cavallo e per le femminucce, una bamboletta..sempre con l’uovo nel centro..ma d’altronde l’abruzzo e la puglia sono vicine culturalmente…fai benissimo a portare avanti le tradizioni: mia mamma ha provato a farli per i miei nipoti, ma non hanno gradito molto..quindi, penso che la tradizione in casa nostra si fermi qui, almeno per ora..un bacio…Lety

  7. @Lety,
    molte tradizioni nelle diverse regioni si avvicinano fino a toccarsi, vedi anche il commento di Mike…e’ bello condividerle, grazie anche a te!

    PS: se avessi dovuto disegnare bambole o cavallucci sarei stata spacciata!!! 😛

  8. @Elga, grazie e tanti tanti auguri anche a te di Buona Pasqua (ma io torno prima, spero!)

    @Ely
    e’ per quello che forse ho un po’ un rifiuto per le colombe, anche se quelle fate artigianalmente sicuramente meritano…

    @Dolcetto, sono contenta!
    Queste sono quelle ricette che neanche si leggono, ma si respirano da quando si e’ piccoli…baci e auguroni anche a te!

  9. Ciao,sono una barese trapiantata in Ciociaria.Amo preparare i dolci soprattutto quelli della tradizione (cartellate,scarcelle,intorchiate).Ti do un suggerimento:al posto del burro usa l’olio,e invece del lievito metti una bustina di ammoniaca,le scarcelle vengono più morbide e si sposano meglio con la cioccolata dell’uovo di pasqua che è la “morte loro”!!Ciao e coplimenti per il blog.

  10. Adoro le tradizioni per cui apprezzo molto questo post, anche se non avrò il tempo di provare questa meraviglia. Qui in Sardegna per Pasqua si usa fare un pane di semola (su coccoi) con al centro l'uovo sodo 🙂

  11. belle queste scarcelle pugliesi, con l'uovo. Una cosa del genere si fa anche a Formia, nel sud del Lazio, città natale di mio papà. Grazie di avermelo ricordato. Un caro saluto e auguri!

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