Marmellate, una tira l’altra: ciliegie!

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E’ arrivato giugno!

Ah, no scusate, siamo già a metà di giugno…pensavo che sarebbe stato maggio il mese più veloce a volare via (forse perchè – verdure a parte – mi piace molto), e invece è giugno che sta fuggendo via come se fosse impaziente di lasciarci in balìa dell’estate.

Anzi, la settimana scorsa a dire il vero ci ha fiondati nella calura agostana senza neanche passare dal via, e non credete che la cosa mi dispiaccia: il caldo indebolisce, infiacchisce, rende tutto più deperibile, la gente più irritabile, la pelle appiccicosa, le mosche petulanti.

Eppure io lo preferisco al freddo (se i nostri inverni possono ancora definirsi freddi), sopporto la fiacca e l’appicicaticcio, sopporto la temperatura letale della Pandina lasciata sotto il sole tutto il giorno, oramai riesco perfino a fare attività fisica sotto il sole di mezzogiorno (soprattutto se mentre corri l’istruttore ti annaffia con la pompa).

Riesco a sopportare il vapore che esce da una pentola in cui sobbolle lentamente la frutta con lo zucchero, e per questo faccio marmellate, soprattutto se la frutta in questione è bio, ma bio nel senzo che non-c’è-nulla-sopra, perchè il suocero non ci mette nulla, e ne sono sicura.

Ah sì, dunque volevo scrivere un post sulla marmellata, e ho divagato. E sì, cancellate pure la parola marmellata ogni qual volta la trovate inserita in un post che non riguardi agrumi, lo sappiamo ormai che tutte le akltre si chiamano confetture.

E’ giugno, dunque ciliegie! Ciliegie da un ciliegio alto alto, dove le più rosse e più buone sono irraggiungibili a causa dell’altezza, più buone per definizione, proprio perchè irraggiungibili, più dolci perchè più riscaldate da quel sole che i rami si sono andati a cercare allungandosi pervicacemente sopra il fogliame circostante.

Anche le ciliegie a portata di braccio erano buone, e piene di quel sapore che mi era mancato nei primi, incauti acquisti di primizie. Fresche, dolci e acidule insieme, con la storia dell’una tira l’altra, che è vera, ahimé, si stavano facendo mangiare con una facilità tale che una sera ho deciso di dire basta, e mi sono messa giù a snocciolarle per ricavarne un po’ di marmellata.

Non da sola, no.

Al consueto grido di “Mamma, ti aiuto iooo!!”, Daniele è arrivato trascinandosi la sua sediolina di legno rossa, quella che gli dà accesso agli scaffali alti, al lavandino della cucina, al tavolo dove mamma impasta, frulla, sbuccia, ritaglia, attività imperdibili. Che mamma non può assolutamente fare da sola.

E così ci siamo messi seduti, dopo cena, lui con lo snocciola olive, ed io, necessariamente, con il coltello, e abbiamo un po’ snoccilato olive, un po’ schizzato il succo, un po’ lanciato in aria i piccioli. Un cherries party insomma, finito con il succo delle ciliege fino ai gomiti e uan lavata generale. Ah, le ciliegie mescolate con lo zucchero e messe in frigo a macerare. M adi questo vi racconto nella ricetta, presa praticamente dal forum di cucina IT (una ricetta di Christine Ferber, che però ho “privato” del profumo di rose), da un’utente in particolare che mi suonava familiare…Virginia! 🙂  con la sola variante di utilizzare la parte bianca dei limoni al posto della mela, per ricavarela pectina. Che, se si tratta di limoni di giardino, non rilasciano sapore amaro nella marmellata, ve lo assicuro, ma un leggero sentore di limone, che tanto non guasta.

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CONFETTURA DI CILIEGIE

800 g di ciliegie (pesate senza nocciolo)

un limone di giardino (con la scorza spessa)

400 g di zucchero (ma anche 350)

 

Lavate le ciliegie e denocciolatele.

Pesatele e calcolate metà peso di zucchero, o anche un po’ meno. Mescolate ciliegie e zucchero in una ciotola e tenetele a macerare per un’ora almeno. Io le ho tenute quasi 24 in frigo.

Pelate i limoni, usate la parte esterna della scorza per un dolce, o, se non ne avete in programma, essiccatele lentamente in forno e conservatele per polverizzarle, e ricavate la parte bianca della buccia, molto ricca di pectina, che aiuterà la confettura ad addensarsi. Tagliatela in grossi pezzi, e CONTATE i pezzi prima di metterli in pentola.

In una pentola molto capace versate le ciliegie con lo zucchero insieme alle scorze (quante sono? le avete contate?) e portate ad ebollizione, poi abbassate la fiamma e fate sobbollire fino a quando la marmellata sarà pronta, a me è servia poco più di mezz’ora, perchè la pentola era molto larga, e la pectina naturale ha fatto il suo lavoro.

Quando sarà pronta eliminate le scorze bianche (contatele, e assicuratevi di toglierle tutte, perchè tendono a diventare trasparenti, e potreste lasciarne qualcuna dentro la confettura). Poi frullate a piacimento con il frullatore a immersione, invasate e sterilizzate.***

*** As always, io a seconda della comodità e del tempo, uso due metodi alternativi per sterilizzare

1) Metto i vasi di vetro puliti nel forno, a 120° per 20′, poi li riempio con la confettura, avvito bene i coperchi e metto a testa in giù, lasciandoveli fino a che sono completamente freddi.

2) Versare la marmellata nei vasetti puliti e asciutti (anche non sterilizzati in forno, ma non troppo freddi, per evitare che si rompano a contatto con il caldo della confettura), avvitare bene e porli in una pentola con acqua (anche questa, un po’ reriscaldata, inserendo dei canovacci perchè non sbttano tra di loro. L’acqua deve rasentare i coperchi. Portare ad ebollizione e lasciar sobbollire per 20′. Spegnere e lasciare raffreddare completamente prima di togliere i vasetti dalla pentola.

 

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