La vigilia di San Giovanni

Minuicchi alla poveraccia


La notte del 23 giugno e’ avvolta da un’aura di mistero e contornata da tante leggende e tradizioni che variano da regione a regione, o che attraversano l’Italia restando piu’ o meno invariate.

Il nocino, ad esempio: si dice che si possa fare solo con le noci raccolte la notte del 23 giugno.
Ma ce ne sono tante altre che riguardano fanciulle da marito, piombo che si fonde, ecc, non ho il tempo di fare una bella ricerca completa.

La tradizione di cui vi parlo io e’, neanche a dirla, gastronomica: a Bari, e penso in tutta la Puglia, la sera della vigilia di San Giovanni si mangiano i minuicchi col pomodoro (o alla San Giuannid, vedete qui).
Il “minuicchio” e’ una specie di cavatello, e’ fatto solo con farina di semola di grano duro e acqua, e si ottiene dai salsicciotti sottili di pasta tagliati a pezzetti con il coltello e tirati con la lama di un coltello (liscia) in modo che siano cavi, ma allo stesso tempo un’estremita’ si arrotoli sull’altra, “chiudendo” il cavatello.


Io, per mancanza di tempo lunedi’, ho rispettato in realta’ una “non tradizione”…infatti ho fatto i cavatelli qualche volta con mia madre, e ci capitava sempre, per un motivo o per l’altro, di farli il giorno di San Giovanni, anziche alla vigilia, forse anche per festeggiare degnamente il suo onomastico!

Mi ricordo in particolare del piatto di minuicchi col sugo che mi fece trovare al mio rientro a casa dopo il primo scritto dell’esame di stato: prima mi feci un bel pianto (era andato bene, ma io la tensione la scaricavo, e la scarico, in questo modo umido!) e poi mangiai di gusto i miei minuicchi!

E sempre per rispettare la tradizione, come succedeva a noi due, solo mentre li facevo, anzi quando la pasta stava quasi per finire, ho azzeccato la “vera” forma……allungata e chiusa a conchiglia…ma devo dire che anche gli altri, un po’ piu’ tozzi e un po’ piu aperti, erano buoni come i fratelli meglio riusciti!

Un bacio volante alla mia mamma, e a voi la ricetta (x 2):

Ing: 200 g di semola di grano duro
Un cucchiano raso di sale
acqua

Pomodorini
uno spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
ricotta marzotica (se c’e’)

basilico

Bollire dell’acqua (circa una tazza o meno) e farla un po’ raffreddare. Mettere la semola con il sale sulla spianatoia e aggiungere l’acqua poco a poco.
Impastare con le mani: l’impasto dovra esseri liscio ed omogeneo, ma sodo. Lavolarlo bene per qualche minuto, poi formare una palla e farlo riposare coperto per almeno mezz’ora.
Tagliare pezi di pasta e ricavare dei salamini del diameto di 1/2 cm: con n coltello a lama liscia tagliare dei pezzettini di pasta e tirarli in modo da formare dei cavatelli chiusi su loro stessi.


Mettere una pentola con l’acqua sul fuoco. Far soffriggere in una padella l’aglio con 2 cucchiai di olio e aggiungere ii pomodorini lavati e tagliati a meta’, salare e coprire per farli cuocere (devono diventare morbidi).

Versare la pasta nell’acqua bollente e toglierla quando torna a bollire (assaggiate un minnuicchio deve essere cotto ma ben al dente): sgoccilarla e versarla in padella per farla insaporire con i pomodorini. Volendo si puo’ mantecare con la ricotta marzotica (dura) grattugiata ed aggiungere del peperoncino passato sulla fiamma e sbriciolato e del basilico spezzettato.

Ecco rispettata al tradizione, ed accontentato il palato!

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33 Comments on “La vigilia di San Giovanni”

  1. con la semola sì, si fanno anche da noi, ma con l’acqua calda mai provati!!!
    belli anche ” cavati” con il coltello!!!
    e poi altro che poveri!!! il sugo al pomodoro è sempre il migliore!!!

  2. La vigilia di s.giovanni è esattamente come dici tu:minuicchi con pomodoro fresco e ricotta marzotica..c’è chi fa il pomodoro con le cotiche,ma io lo preferisco semplice..e poi i fioroni..

  3. Non conoscevo questa tradizione gastronomica legata alla festività di San Giovanni e non avevo notato che i vostri cavatelli sono più lunghi dei nostri: il sapore deve essere autentico e credo al potere cancela-lacrime.
    Ciao

  4. chissà che buoni! mi hai ricordato una delle nonne del mio ex, originaria di alberobello, che faceva la pasta alla san giuvanniedd’ 😀 con capperi, olive, acciughe, prezzemolo e pomodorini…era veramente buonissima! i tuoi cavatellucci non devono essere da meno ^_^

  5. interessante questa cosa dell’acqua bollente, perchè bollente e non fredda?
    comunque sono bellissimi.
    mo vado da annina a farmi spiegare cos’è il grano arso. 😀

  6. Sono piena di ammirazione. Mia nonna faceva sempre solo pasta fresca lunga e quindi non ho mai imparato a fare orecchiette o cavatelli. Ma c’è sempre tempo per imparare. Sono bellissimi.
    Noi avevamo la tradizione del nocino del 23 giugno.
    Buona giornata, Alex

  7. @dolcienonsolo
    la semola e’ quasi una costante in Puglia ora che ci penso, dal pane alla pasta! Ciao!! 🙂

    @panettona
    non per essere campanilisti, ma tra un povero cavatello col pomodoro ed un ricco macaron…..indovina chi vince!!! 😛

    @sere
    provala, le da una consistenza “callosa”, cioe’ non dura ma ben soda!!!

    @missk
    della cotica non sapevo affatto…non mi nominare i fioroni…..potrei svenire!!!! :))
    Mio padre li avra’ sicuramente comprati almeno una volta!

    @lenny
    non conosco i cavatelli calabresi (ad agosto riparo) ma forse i “miei” sono venuti lunghetti..in realta’ devo fare un ripasso anche io quando torno a Bari! 🙂

    @Arietta
    Si il condimento e’ proprio buono, ed ora che ci penso non lo faccio mai! Viva le nonne…anche degli ex! 😛

    @pamy
    mi piacciono queste similitudini perche” alla fine anche se con tante diversita’ siamo una nazione sola, no???? :))

    @ninina83
    ma benvenuta!!! Mi fa tanto piacere sapere che queste paginette ti siano piaciute, ti aspetto!!!!!

    @Enza
    allora sono quasi sicura che ci voglia l’acqua calda, ma non so dirti (ancora) perche’, sto cercando di informarmi. La cosa che non ricordo assolutamente e’ se davvero l’acqua debbaessere portata a bollore oppure no, se non ricordo male per le orecchiette non deve bollire e per i minuicchi si, ma mi sono sempre confusa….la prox volta che torno a Bari faccio un giro a Barivecchia ad intervistare le signore che di precchiette e minuicchi ne fanno da una vita!

    Il grano arso….ora vengo da Annina pure io!

    @Alex
    con la pasta lunga ci devo ancora provare…mia suocera mi ha dato anche un ferretto per fare i fusilli…. 🙂
    Ma dai, io lo vorrei fare quest’anno il nocino, anche se le noci le raccogliero’ sabato, tu hai una ricetta??? Buona giornata anche a te!

    @Marcella
    eh eh passi sempre in orario da caffe e trovi la pasta….un bacio e buona giornata!

  8. per un attimo mi è preso il panico pensando…vuoi vedere che suo marito si chiama giovanni esattamente come il mio?
    ahahahah
    auguri a mamma Giovanna :*
    anche se in ritardo
    io credo che ‘sti cavatelli buoni erano 😉
    baciuzzi
    cla

  9. @Spilucchina
    anche a me piacciono le tradizioni, soprattutto da quando non vivo nella mia citta’!!! Grazie 🙂

    @camomilla
    si, la ricotta marzotica e’ una ricotta dura che si pu’ grattugiare, qui a NA la chiamano ricotta romana, ma ha un sapore piu’ forte di quella marzotica (o marzolina)….

    @Elisabetta
    ah ah bellibelli non so ma buoni buoni si, e anche pochipochi! 🙂

    @Claudia
    Paura eh?????? Grazieeeeee..e tanti auguri passati al tuo Giovanni allora!!! bacioni a te, tanti tanti! 🙂

  10. tesoro buongiorno!! non mi sono dimenticata di te sai?..pazienza e arrivo 😀 in ritardo ma arrivo!
    Che buoni ..non ci posso credere..sono meravilgiosi..sono un po’ come i malloreddus sardi , ma un po’ ..come dire..delicati!
    Bellissimo piatto e grazie perchè esisti e mi onori della tua amicizia! 😀 bacione tesoro!
    Silvia

  11. @aiuolik
    anche a me piace molto, ci sono tanti libri e riviste da cui imparare, ma i blog sono “vivi”!!! 🙂 Ciao!

    @nenina
    cerco di ritagliarmi sempre un po’ di tempo per farlo, mi piace troppo! A presto, certo che passo :))

    @Silvietta
    ma ti immagino in questo periodo pieno di matrimoni! Io ne ho uno oggi pomeriggi..sono invitata, eh!!! I malloreddus, chissà che buoni…un bacione grande e grazie a te…..!!! :*)

  12. Mariluna, devi metterliisu un vassoio (possibilmente di cartone) o su un canovaccio cosparsi di farina, stesi in modo che possano asciugarsi senza appiccicarsi tra loro.
    Avranno solo bisogno di un minuto iin più di cottura….se poi non riesci a farli domani, puoi tranquillamente congelarli, sempre cosi, distesi, e poi cuocerli direttamente senza scongelarli….un bacione grande e fammi sapere!!!

  13. che belli che sono…
    adoro i gnocchetti in tutte le forme…
    voglio provare questa ricetta, perhcè sono una grande fan delle tradizioni italiane.
    le consoco poco e mi interessanto tanto.
    grazie cara…
    buon sabato…
    bacioniiii

  14. Ho fatto una puntatina veloce a casa proprio per vedere cosa combini e …sorpresa sei già ai minuicchi! ci avviciniamo al grande momento orecchietticolo! Quando ci sentiamo ti passo una bella ricetta da fare con questi minuicchi ( o cavatelli per fare le raffinate).Ciao torno al mare

  15. @Brii
    l’Italia e’ piena di queste piccole tradizioni, ed anche io ne sto conoscendo un po’ attraverso i blog!

    @anonimo zetagi
    eh eh, il fatto e’ che tra minuicchio e orecchietta c’e’ un abisso in quanto a difficolta’!!! Ma arrivera’ il momento orecchietticolo, arrivera’!! Un bacio volante dritto dritto sulla spiaggia!

    @mariluna
    che belo, e’ un onore che li abbia rifatti tu, sono bellissimi e poi hai scritto che c’e’ il farro, ed ora sono curiosissima di leggere il post! Un bacione! 🙂

    @anna
    mmmh non lo so, perche’ vergogna delle vergogne non sono mai stata sul Gargano…… :((
    Ora pero’ sono curiosa…. 🙂

  16. Mi hai fatto ricordare quando la mia amica Annamria, pugliese doc, mi ha insegnato (o almeno ci ha provato…) a fare orecchiette e cavatelli. Di grano arso, tra l’altro!
    Ti dico solo che ho rifatto le orecchiette una volta sola: tre ore di lavoro per due misere porzioni. Non erano venute malissimo, ma con quei tempi per sfamare una tavolata mi ci vorrebbe una settimana!

  17. Buongiorno Giovanna!
    Anche io sono a quei livelli di lentezza, avevo una carissima zia che preparava orecchiette per tante persone con pazienza, velocita’ e precisione, mi piacerebbe tanto arrivare ai suoi livelli, sarebbe un modo per ricordarla di piu :*
    Non so cos’e’ il grano arso…..!
    Un bacio e buon mare!

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