La mia ricetta per le 99 colombe, per le sorelle Nurzia, per l’Abruzzo

LEMON (AND STRAWBERRY) CURD SULLE FERRATELLE NURZIA

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Cercherò di essere breve in questo post perchè sono troppe le cose che vorrei dire e saranno tanti, ma davvero tanti, i post che in modi diversi parleranno di un obiettivo e di un sentire comune che da circa un mese pervadono la blogosfera, ma il web tutto, la radio, i giornali, con una forza possente e benefica.
L’evento promosso dal blog 99 colombe è finalmente arrivato: esattamente 365 giorni dopo quella mattina di primavera in cui, lottando con l’incredulità e la folle speranza che non fosse vero, i più fortunati di noi appresero dalla televisione o dalla radio che un terremoto aveva devastato la zona dell’Aquilano, provocando decine di morti.
I più fortunati di noi guardavano le immagini in tv con apprensione e profonda tristezza, sentimenti di naturale empatia, ma dentro le nostre case, con i nostri mille oggetti intorno, le nostre sicurezze, e soprattutto i nostri cari. Gli altri vivevano la disperazione di aver perso dei familiari, o la propria casa, di aver visto in una notte crollare il lavoro di una vita.
Io oggi come allora sento un disagio grandissimo nel manifestare la rabbia, la tristezza, il senso di instabilità che mi hanno accompagnato per giorni, per settimane, perchè io ero pur sempre una spettatrice, ed i miei sentimenti erano tanto ingiustificati – messi a confronto con quelli delle vittime del terremoto – quanto inutili.
A distanza di quasi un anno, qualche settimana fa, ecco partire in sordina, discretamente, una iniziativa tesa a coinvolgere i food blogs in un tentativo di sostenere un’azienda storica abruzzese fortemente condizionata dal terremoto e dalle conseguenze nefaste che si sono riversate sull’economia del territorio. Fino ad allora non avevo mai sentito parlare delle Sorelle Nurzia e dei loro torroni, invece poi ho scoperto che per tanti (del centro Italia soprattutto) erano una tradizione radicata nell’infanzia, e pian piano, anche tramite il blog delle 99 colombe, ho scoperto qualcosa in più.
Ho scoperto tra le altre cose che unendomi a queste pazze, pazze colombe, avrei potuto perdere una briciola di quel senso di impotenza che ho ancora incollato addosso.
Sulla ricetta da proporre per il post corale di oggi ho fatto mille giri e mille pensieri, finchè ho assaggiato le ferratelle, e lì mi sono fermata: con una forma “grigliata” che idealmente ricorda le gaufres, le ferratelle in realtà hanno una croccantezza ed una friabilità che le mette a metà strada tra il biscotto e la cialda, ma soprattutto hanno un sapore antico, che non sono riuscita ad associare a nessuno dei miei ricordi in particolare, ma ad una nuvola diffusa di sensazioni lontane.
Posto che si possono mangiare tranquillamente da sole, la mia idea per accompagnarle è un bel lemon curd striato di rosso fragola, nulla di originale, ma qualcosa di assolutamente buono.
La ricetta del curd viene da Epicurious, ne ho confrontate tante e questa mi ha convinta (be’, un po’ l’ho cambiata, vedi corsivo), anche per il particolare che il burro non viene cotto, ma sciolto nella crema ancora calda.

Ora ciò che ci resta da sperare, e magari ancora con una parte attiva, come è successo questo mese, è che il volo delle colombe trascini in alto non solo le sorelle Nurzia, ma tutta l’economia aquilana, perchè senza produzione, senza consumo, senza lavoro, un luogo muore, ed è proprio questo che non deve accadere.

Ing:
100 g di zucchero (1 cups)
150 ml di succo di limone (3/4 di cup, corrisponde più o meno al succo di tre bei limoni)
3 uova grandi
(3 tuorli, omessi)
55 g di burro (1/2 stick)
La scorza grattugiata di tre limoni non trattati (aggiunta rispetto all’originale)

250 g di fragole
Ferratelle Nurzia (o pizza di Pasqua)

Frullare le uova con lo zucchero in una casseruola di metallo che possa andare a bagnomaria, e poggiarla su una casseruola più grande contenente acqua bollente (il fondo della casseruola piccola non deve toccare l’acqua. Porre sul fuoco medio, facendo in modo che l’acqua non prenda il bo0lore ma continui a fremere. Aggiungere il succo e la scorza di limone e continuare a mescolare fino a quando la crema non si addensa: se avete un termometro controllate che non superi la temperatura di 71 °C: io l’ho misurata ed ho visto che tale temperatura corrisponde proprio alla fase in cui la crema si addensa “velando il cucchiaio”, come da manuali delle mamme :).
Togliere la casseruola dal bagnomaria, aggiungere il burro a pezzetti e farlo sciogliere mescolando. Lasciar raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigorifero, anche tutta la notte.

Il giorno dopo pulire le fragole e frullarle senza aggiunta di acqua (quindi non con il classico frullatore, ma con un mixer o omogeinizzatore), e usare la purea per accompagnare e colorare il lemon curd. Servire come pate à tartiner per accompagnare le ferratelle o la pizza di Pasqua abruzzesi.

LEMON (AND STRAWBERRY) CURD ON THE FERRATELLE NURZIA

Ferratelle Nurzia

Recipes and the following text come from Epicurious: in italic font you’ll find my changes at the original recipe and equivalent metric ingredients .

Lemon curd

  • 1 cup sugar (100 g)
  • 3/4 cup fresh lemon juice (150 ml)
  • 3 large eggs
  • 3 large egg yolks (not used)
  • 1/4 cup (1/2 stick) chilled unsalted butter, cut into 1/2-inch cubes
  • The zest of three lemons non treated (not present in the original recipe)
Whisk first 4 ingredients in medium metal bowl (better if you whisk eggs and sugar together first and then add the lemon juice). Set bowl over saucepan of simmering water (do not allow bottom of bowl to touch water). Whisk constantly until thickened and instant-read thermometer inserted into mixture registers 160°F (71 °C), about 10 minutes. Remove bowl from over water. Add butter; whisk until melted. Let warm at room temperature first. Press plastic wrap directly onto surface of both curds. Chill overnight. (Can be made 3 days ahead. Keep chilled.)

Mix with the blender the strawberries washed and cut in pieces and use them together with the curd to spread on the ferratelle Nurzia or on to the “Easter pizza”, a sort of sweet and flavoured bread.

Centra
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25 Comments on “La mia ricetta per le 99 colombe, per le sorelle Nurzia, per l’Abruzzo”

  1. elvira, c'è una frase che mi ha molto colpito, l'ultima.
    “…perchè senza produzione, senza consumo, senza lavoro, un luogo muore, ed è proprio questo che non deve accadere”
    è a questo che ho pensato in questi giorni.
    Tu hai la mia età e forse ricorderai una pubblicità vecchia.
    Un tizio con una busta della spesa gialla cammina per strada e viene ringraziato dai passanti…grazie! grazieper aver speso e contribuito a mantenere in attività l'economia de paese.
    noiquesto abbiamo fatto, forse continueremo a fare…ma quante aziende dell'aquilano e non ne avrebbero bisogno?
    ma oggi si vola per questo e questo basta.

  2. Cibou,anch'io come te non sapevo dell'esistenza delle sorelle nurzia, ma sono super d'accordissimo con questo tuo pensiero:

    – Ho scoperto tra le altre cose che unendomi a queste pazze, pazze colombe, avrei potuto perdere una briciola di quel senso di impotenza che ho ancora incollato addosso –

    Baci e golose ferratelle ;-))

  3. @Enza,
    come se non me la ricordo, alora mi sembrava buffissima 🙂
    Non so se ieri hai seguito Caterpillar, ci sono un sacco si attivita' in difficolta'..per ora, hai ragione, queso possiamo fare, e questo facciamo 🙂

    @Astro
    si, credo sia la sensazione che ci ha spinto tutte quaante alla fine : Un bacio!

    @
    @Jajo
    corro a leggere il tuo post anticipatario!

    @Silvia
    cavoli, se ha un senso! Un abbraccio 🙂

    @Edda
    mamma quanto sono buone, io mi sarei rimessa a dieta e devo mettere il lucchetto a quel pacco che mi richiama dalla dispensa 😛

    @Fantasie
    embe', questa volta e' proprio un affare corale 🙂

  4. Io ho finito subito le mie ferratelle…
    Abbiamo pensato agli stessi accompagnamenti in modo differente 😉
    Mi ritrovo in pieno con quello che hai scritto, quel senso di impotenza è lo stesso che ho provato e provo tutt'ora anche io

  5. Anche noi ci siamo innamorati delle ferratelle!!!
    Ed hai proprio ragione….non dobbiamo lasciare che il Paese di fermi…e anche se “solo” a suoni di post nei nostri blog, dobbiamo continuare a ricordare e a mantenere alta la speranza.
    Un sorriso croccante,
    D.

  6. Il dramma del terremoto l'ho vissuto al telefono e appiccicata a pc e tv. Le prime ore di disperazione senza sapere se era successo qualcosa alla mia famiglia, alla nostra casa. Poi il grande senso di impotenza. Non poter fare nulla nell'immediato, non poter andare lì ad aiutare. Aiutare a fare cosa poi? La vita è cambiata totalmente, a Natale ho trovato un altro mondo – anche se noi abbiamo avuto fortuna.
    99 colombe ha dato la stessa sensazione anche a me: poter dare un piccolissimo, simbolico contributo. Di aziende da aiutare ce ne sarebbe tanto, ma credo che dobbiamo vedere proprio l'importanza simbolica dell'iniziativa.
    Un abbraccio e un grande grazie per le parole che sai scegliere con tanta delicatezza.

    Ah, mi rubo una ferratella al limone 🙂

  7. Molto belle le tue parole, Cibou, esprimono bene la sensazione di chi ha vissuto dal di fuori questo tremendo evento, mi ci ritrovo completamente. E molto buono il tuo accostamento ferratelle e limonosità.

  8. @terry
    si, le hano e sono buonissime, anzi erano buonissime 😛

    @Sarah
    ecco, ieri ho letto questo commento e inconsciamente mi ha costretto a finire il pacco di ferratelle che avevo accuratamente nascosto….. come sono brava a fare i ritrovamenti, quando voglio 😀

    @Gloria
    e' un sentimento comune, speriamo di riuscire aliberarcene, briciola dopo briciola 🙂

    @Diletta
    e con i post suoneremo 🙂

    @Acquolina
    🙂 Troppo buono

    @Elga
    grazie cara Elga, ricambio stringendo forte forte 🙂

    @Anna Luisa e Fabio
    allora benvenuta!!

    @meringhe
    grazie Sara 🙂

    @Alex
    non so immaginare come sarei stata al posto tuo, senza informazioni precise per tante ore. Ed essendo cosi' lontana. Speriamo davvero che questo sia un inizio, che ci siano tanti piccoli inizi, e che il prossimo Natale la situazione sia piu' incoraggiante

    @MarinaV
    grazie Marina. La limonosita' e' pericolosissima, finisce a cucchiaiate 🙂

    @La Gaia Celiaca
    la questione e' davvero spinosa, e ci sono situazioni diffuse di malagestione di impresa e personale che se ci penso mi arrabbio di prima mattina.
    Un bacio 🙂

  9. Ciao 🙂

    Mi chiamo Elena e sul mio blog di cucina sto raccogliendo delle ricette, insieme agli altri food blogger, per creare una raccolta. 🙂

    Si tratta di ricette “a colori” che verrebbero poi raccolte (citando ovviamente le fonti) in un ebook scaricabile da tutti gli amanti della buona cucina.

    Se ti può interessare, questo è il link dove ci sono tutti i dettagli. 🙂

    Raccolta ricette di cucina

    Spero di aver destato la tua curiosità. 😛

    Ti auguro buona giornata,

    elena.

  10. sì, credo proprio che siamo stufi di impotenza. che non ne possiamo più di sentirci relegati nell'impotenza. e che questa piccola iniziativa abbia acquisito un grande significato simbolico perchè ci ha dato la gioia di poter pensare di non esserlo sempre. forse su quello che è stato il senso di questa partecipazione, potremo pensare insieme nei giorni che verranno.

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