Il rancio della compagnia dei Celestini

ZUPPA DI CAVOLO NERO

…..o quasi! No, fortunatamente non si tratta di quell’orrido intruglio che appestava l’orfanotrofio dei padri Zopiloti, capace di scrostare i muri e annerire le volte…anche perchè in quel caso, e sto parlando del divertentissimo “La compagnia dei Celestini” di Stefano Benni, non di cavolo nero si trattava, ma di cavolo diavolo, frutto (si spera!) della fantasia dello scrittore…

In tutti i modi, preparare (e mangiare) questa zuppa mi ha riportato in mente quel libro, facendomi venire una gran voglia di rileggerlo!
Tranquilli, il cavolo nero, nonostante il nome e l’apparenza (e la mia associazione mentale col cavolo diavolo), e’ una delle varieta’ dal sapore piu’ delicato della famiglia dei cavoli.
Dunque, la ricetta….viene da un vecchio allegato alla rivista Anna (si, non esiste piu’, ma di questi allegati ne sono usciti diversi ed erano molto ben fatti) sulle verdure d’inverno – non per niente é li’ che ho scoperto l’esistenza del sedano rapa!
L’ho modificata un po’ e adattata agli ingredienti che avevo (nella ricetta originale si parte da borlotti e cavolo crudi, mentre io li avevo gia’ lessati). Queste sono le dosi per 2 persone.

Ing: 1/2 kg di cavolo nero
200 g di fagioli borlotti lessati,

un peperoncino
mezza carota
mezza cipolla
mezza costola di sedano
aglio, una foglia d’alloro
salvia, rosmarino, prezzemolo
pane raffermo, olio, sale, pepe

Rosolare 1 spicchio d’aglio col peperoncino, in 2 cucchiai d’olio, unire i fagioli, 1 foglie di salvia, un rametto di rosmarino e far insaporire 5-10′.Eliminare gli aromi e passarne 2/3 al passaverdure (be’ io in realta’ ho usato il frullatore a immersione…piu’ veloce!).
Spezzare le foglie del cavolo e gettarle nell’acqua bollente salata, facendole cuocere 5 minuti.
Sgocciolare conservando l’acqua di cottura
Tritare cipolla, carota, sedano e prezzemolo e far soffriggere in 1 cucchiaio di olio per 10′, aggiungere il cavolo nero, quindi unire i fagioli interi e passati e cuocere ancora per 15′.
Affettare e grigliare il pane, metterlo sul fondo della terrina, versate la zuppa pepare e servire (ovviamente il pane puo’ essere servito a parte….)

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10 Comments on “Il rancio della compagnia dei Celestini”

  1. Santa Polenta! Il mio primo link! Grazie Ciboulette, ricambierò al più presto… Come vedi anche il mio blog è nato da poco, così adesso ha già dei compagni di gioco 😉 E così adesso ho un’altra ricetta da provare col cavolo nero, che mi piace un sacco!!
    Un bacione

  2. @Daniela
    Grazie prima di tutto 🙂
    Ho fatto un salto nel tuo blog, carino! Il mitico panino napoletano l’ho comprato qualche volta in rosticceria, ma forse fatto a casa e’ piu’ digeribile!
    Mi sembra che la zuppa di cavolo nero sia tipica della Toscana, qui in Campania si usa un po’ allo stesso modo dei friarielli..
    Ciao e a presto!

  3. CIao Elisabetta, il cavolo nero viene da Eboli, precisamente dall’orto di mio suocero… 🙂
    Forse è più diffuso nel salernitano?? Effettivamente a Napoli non l’ho mai visto….mmmmmmmmmm
    Prova a chiedere il broccolo di Natale,mi sa che lo chiamano anche cosi’!

  4. @Sandra che piacere il tuo passaggio!! Mi ha ricordato che voglio fare la torta allo zenzero….rivedendo la foto col mio yogurtino davanti a me ho avuto voglia di mangiare lo schermo! 🙂

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