Il profumo di settembre e la ricerca della pectina

Composta di fichi 2 
Uno dei regali più belli della fine dell’estate sono senza dubbio i fichi, ed in particolare, per me, il regalo più grande è il profumo dell’albero di fico.
Riesco a sentirlo prima ancora di vedere l’albero da cui proviene, lo annuso com un cane da tartufi fino a quando non l’ho trovato, e poi resto lì, ad inspirare. E a respirare Mediterraneo. Perchè questo è, il profumo della macchia medirranea, il sole bollente e il terreno arso dal caldo, il rumore del mare e quello delle scarpe sulla terra arida, in Puglia. Resto lì ad respirare la mia estate di bambina, come se fosse passato solo un giorno.
Ero impaziente di far conoscere il fico (l’albero, perchè il frutto già lo aveva apprezzato) a Daniele: ero impaziente di fargli conoscere un po’ tutti gli alberi in realtà, ma non sapevo che nell’orto del nonno paterno, (nella bellissima provincia di Salerno) tra i peri, i peschi, il grande noce, i timidi tralci di vite, avrei trovato anche due bellissime, contorte, prolifiche piante di fico.

All’ombra delle grandi foglie io e lui: lui vede i frutti appesi ai rami, mi guarda, ride.

Li potrò toccare?

Certo che li puoi toccare. Puoi accarezzare le foglie. E puoi respirarne il profumo. E puoi portarlo con te quando crescerai, se vuoi, per ricordarti che appartieni anche un po’ a due splendide terre.

Composta di fichi 1 

Passiamo alla ricetta. Io avrei mangiato volentieri tutti i fichi tal quali, anche rischiando l’indigestione, ma il buon senso e il desiderio di conservarli per l’inverno – soprattutto per Daniele – mi ha convinto a provare a farne una confettura, pur non amando le confetture di fichi.

Allora mi sono detta: faccio una composta. Ma poi la conservazione? E si addenserà? Uso quelle bustine tiziopec che chissà perchè ho comprato al supermercato?
Dopo qualche ricerca in rete e una discussione interessante su FB ho deciso come al solito di fare di testa mia.

LA PECTINA

In rete troverete tantissime informazioni, che non mi sogno di riportare qui. So che è quella sostanza che serve per addensare le confetture, cosa utile per evitare di cuocerle troppo, il fatto che sia un eteropolisaccaride è al momento ininfluente. 
Oltre che nelle bustine tiziopec, la pectina si trova in natura in alcuni alimenti, come i semi e le bucce di alcuni frutti, in particolare mele e agrumi. Nelle bucce degli agrumi – cosa che non sapevo affatto – è presente in quantità trenta volte maggiore rispetto ai semini delle mele. Cosa non secondaria, quando non hai nessuna voglia di mangiare un chilo di mele per ricavarne i semini.
La buccia degli agrumi, per contro, può influenzare notevolmente il sapore della confettura, in alcuni casi può andar bene, ma in questo caso non mi andava. Allora ho preso solo la parte bianca della buccia (quella gialla è in frigo, in attesa di essere essiccata e macinata o tritata per un dolce) e l’ho messa a cuocere insieme alla frutta. Elementare Watson.
Giusto per confondere un po’ e acque ho usato anche il metodo della FCF (Fantastica Christine Ferber) e ho cotto i fichi in due volte, lasciando passare una notte di mezzo.
Non ho avuto il coraggio di non usare completamente lo zucchero come avrei voluto, non tanto perchè mi preoccupassi per il sapore – i fichi erano già dolcissimi – ma per la conservazione, e così ho messo 100 g di zucchero per 600 g di frutta, per cui non credo di poterla chiamare composta, ma neanche confettura. La percentuale di frutta è l’86% sul totale, fate vobis.
Mi sarebbe piaciuto tanto anche metterci dentro dei pezzetti di gherigli di noce o di nocciole, ma il cliente con 8 incisivi e un molare avrebbe avuto qualche problema. Se voi avete qualche dente in più, lo consiglio vivamente 🙂
E’ buona e non stucchevole, tanto basta, almeno fino a quando non tornerò ad aggiornarvi su quanto è durata (ma quanto volete che durino due vasetti?).
PS: a parte la parentesi poetica di sopra: il piccolo vandalo dopo avermi sorriso si è attaccato ai fichi cercando di staccarli (e non ci è riuscito solo perchè gli sono capitati a tiro quelli più acerbi) e poi ad una foglia, che si è portato via tutto contento. Ed io pure, sniffavo la foglia stropicciata ed ero felice. Si, anche per il profumo della foglia.
COMPOSTA DI FICHI CON POCO ZUCCHERO

Ing:
600 g di fichi bianchi (già sbucciati)
100 g di zucchero
la parte bianca della buccia di un limone con la scorza spessa
  

Tagliare a pezzi i fichi e farli macerare per un paio d’ore in una ciotola con lo zucchero. Poi aggiungere i pezzi di buccia di limone (solo la parte bianca), mettere su fuoco minimo e far bollire per circa 20 minuti, mescolando spesso.
Spegnere, togliere le bucce di limone, coprire e far riposare tutta la notte.
Al mattino sterilizzare i barattoli (lavarli e metterli in forno a 120° per 10′). Nel frattempo portare ad ebollizione la composta e far bollire per 10′. Potete, se volete, fare la prova del piattino (io ce l’ho in cordiale antipatia) facendo colare un po’ di confettura su un piattino da caffè freddo di freezer e controllare che, inclinandolo, non coli.
Invasare subito (a me sono bastati 2 vasetti da 250 g), chiudere e rovesciare i vasetti a testa in giù, lasciandoli così fino a completo raffreddamento.

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10 Comments on “Il profumo di settembre e la ricerca della pectina”

    1. Marta, io è da tanto che non ne faccio, causa “ristrettezza” di spazi, quasi avevo dimenticato la soddisfazione di guardare i vasetti pieni di frutta. Hai ancora tempo, pensaci! 🙂

    2. Scusami se commento qui sotto, ma stamattina non ho la finestra dei commenti disponibile :\
      Post struggente, poetico e nel contempo pratico perchè ricco di info utilissime.
      Ti confido un segreto buffo: ad inizio luglio sono stata nel cantiere dell'Umiltà di Pistoia, un cantiere bello strabello, son salita fin sulla cupola e chi ti trovo? Una bella e prolifica, come dici tu, pianta di fico!
      Un abbraccio,

      wenny

  1. Buongiorno! Ti ho trovata per caso, seguendo il banner del contest su un blog vegan. La mia cucina è erbivora e un po' più primitiva della tua quanto a ingredienti, ma i tuoi post sono così ben scritti che mi sono incantata per un po'. Spero di avere il tempo di partecipare! Un caro saluto

  2. quanto amo il profumo della pianta di fico!Anch'io me la sniffo sempre in estate!Il suo profumo dolce mi ricorda vacanza, gionate calde e lente…E daniele ha già capito tutto!!!
    Brava te che lo instradi sulla via giusta, non avevo dubbi del resto!
    Bacioni

  3. si, eheheh ricordo che ho messo da parte semini di mela per una vita.. e quando erano abbastanza… scopro tornando dall'uni che me li avevano buttati.
    Ho visto nero, ero disperata… e non ho più raccolto semini, daltr'onde non faccio neppure marmellate visto che ne consumo davvero poche, quindi…. la tua è meravigliosa e è bellissimo che hai portato il bimbo a vedere gli alberi, io sono nata in campagna e cresciuta lo stesso… ancora ci abito, dopo 4 anni di città son tornata, non potrei farne a meno 🙂 l'odore degli alberi, del terreno bagnato, della primavera dell'autunno, dell'inverno, di un fiore di campo delle foglie di vite… bèh che dire? sò che capirai 🙂

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