Il Babbo Natale che venne dalla Turchia

SGAGLIOZZE

Si avvicina il Natale, e con esso la notte in cui, almeno per i bimbi, un vecchio panciuto con una folta barba bianca ed un vestito rosso girerà per il mondo distribuendo doni a tutti i bambini del mondo (be’, a quelli che hanno fatto i bravi durante l’anno, per essere fiscali :).

Che si chiami Babbo Natale o Santa Claus, l’origine di questo personaggio risale sicuramente a San Nicola di Bari , vescovo di Myra, il santo che si festeggia oggi non solo a Bari, città di cui è patrono, ma in molti altri luoghi del mondo in cui è venerato.

Molte leggende si narrano circa la vita di questo Santo: prima tra tutte quella secondo cui Nicola, venne a sapere che un padre, non potendo maritare le sue tre figlie poichè non avrebbe potuto dar loro una dote, aveva deciso di avviarle alla prostituzione.

Nicola allora si recò per tre volte notte tempo presso la casa di questa famiglia, lasciando cadere ogni volta un sacchetto di monete d’oro, che sarebbe stato la dote di ciascuna fanciulla.

Per questo San Nicola viene rappresentato con tre sfere d’oro sul palmo della sua mano, e da qui scaturisce la tradizione dei doni.

Uno dei miracoli che piu’ amo, è quello sospeso tra storia e leggenda che narra di un oste malvagio che uccideva i bambini per metterli in salamoia e servirli agli sventurati avventori.

Nella locanda capitò un giorno anche San Nicola, che resuscitò i poveri fanciulli caduti nelle mani dell’oste.

A San Nicola la città di Bari dedica tre giorni di festa tra il 7 ed il 9 maggio, per ricordare il giorno dell’anno 1087, i in cui le reliquie arrivarono nella citta’, trafugate dalla citta’ di Myra.

Ma anche oggi, 6 dicembre, tradizione vuole che ogni barese celebri la ricorrenza del Santo partecipando alla Messa nella Basilica di San Nicola, possibilmente alla prima celebrazione, quella dell’alba.

All’uscita dalla Basilica le schiere di fedeli infreddoliti si riscaldano con una buona cioccolata calda, e i più coraggiosi cominciano la giornata con un cartoccio di fumanti sgagliozze acquistato nei vicoli della città vecchia.

Cosa sono le sgagliozze? Dei semplicissimi quadratini di polenta, che una volta preparata (io ho usato della farina di polenta precotta, 125 g di farina versata in mezzo litro di acqua bollente salata, qualche minuto di cottura sempre rimestando ed è pronta) si stende su un ripiano in uno spessore di un cm circa e si lascia asciugare per almeno 24 ore: poi si frigge in olio bollente e si spolvera di sale. Un must per i baresi, un aperitivo semplicissimo e goloso, che davvero non puo’ non piacere.

Sono di parte? Nooooooo….! Provare per credere 🙂

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Altri stuzzichini:
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Tarallini scaldati
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Crackers di grano saraceno
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Palline croccomorbide all’erba cipollina

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24 Comments on “Il Babbo Natale che venne dalla Turchia”

  1. io i scagliozzi li ho sempre mangiati nelle friggitorie napoletane…insieme alle paste cresciute e i panzarotti(crocchè) :-)non sapevo la provenienza un bacio
    Annamaria

  2. @Marcella
    grazie, anche se non sono a BAri lo festeggio almeno qui sul blog! Buona domenica :))

    unika
    com’è che io invece a NApoli non le trovo facilmente…devo cercare meglio!!!! LA pasta cresciuta, mamma che buona!!! Un bacio 🙂

    @MissK
    Allora vai con la scorta di sgagliozze…olé!!!! 🙂

    NUVOLETTA
    sono facilissime da fare in casa, provaci! Buona domenica 🙂

  3. Le sgagliozze si possono fare anche a casa ( e io le faccio spesso per quel golosaccio del marito) ma vuoi mettere il gusto di mangiarle all’alba nei vicoli di Bari vecchia in una fredda mattina d’inverno?

  4. Bello questo post, complimeti!
    Io sono ortodossa e anche per noi 6 dicembre è una grande festa di San Nicola il protettore delle vedove e degli orfani ma anche il protettore della casa… uno dei piu’ amati santi.
    Nella sera di 5 dicembre i bimbi preparano le loro scarpe o i stivali ben pulliti e gli mettono vicino alle finestre perche il santo porta tanti dolci dentro le scarpe( ai miei tempi .. adesso porta anche regali importanti quasi come Babbo Natale). Per quelli che non sono stati bravi porta anche un rametto sottile come una frusta che poteva essere usata dai genitori per castigare i piccolini 🙂 E solo un scherzzo tipo quello del carbone della Beffana 🙂
    Non conoscevo la leggenda del oste e nemmeno le scagliozze anche se al mio nonno piaceva la polenta “rafferma” fritta nel olio e spolverata di zuchero o con la marmellata di prugne, ma è un’altra ricetta :-))
    Buona domenica
    Cristina

  5. che bel post…si sentono tutti i profumi e i sapori della nostra terra…da noi in provincia nn si festeggia s.nicola il 6 dicembre, nè si mangiano le sgagliozze…ma se ne avessimo sotto mano qlcuna, nn la disdegneremmo certamente!!!

  6. Bello Elvira…tutto intendo, il post con l’atmosfera Natalizia(ora mi ci metto pure una misichina) e vai con i ricordi a quand’ero piccola e ci credevo al caro Babbo….e questi croccarelli!!! deliziosi facili facili che li vano a fare mo’…

    ps: un’amica pugliese mi ha parlato di certi panini che si fanno la vigilia dell’Immacolata, cioé ieri…sono con le olive!!! ne sai qualcosa!!! m’ha detto che sono buonissimi e che oramai tutti i panifici pugliesi li vendono…mi ha incuriosito: la ricetta???? niente ricetta me la devi cercare tu.
    Un baciotto grande e….salutino al maritino anche da Aldo.

  7. @Elga
    Ho cercato di essere sintetica per paura di annoiare, sono contenta che ti sia piaciuto post e risvolto (ovviamente) mangereccio!

    @Alex
    Immagino che bello deve essere…..grazie e Buona Immacolata a te (si festeggia lì?) Un bacio!

    @twostella
    Soprattutto un giro di sgagliozze…anche due!!! :))

    @Lo
    Sarà perchè davvero è una figura un po’ reale e un po’ magica…peccato che il libro sulla sua storia è a casa di mia mamma, lo devo recuperare 🙂

    @Mirtilla
    guarda che se ne fai chili poi è inevitabile mangiarsele tutte! Un bacio 🙂

    @zetagi
    secondo me quel golosaccio ha geni baresi nel sangue…a forma di orecchiette e di sgagliozze!!!
    E si, mangiate per strada hanno un altro sapore, anche messe a confronto con quelle preparate dalle nostre manine… 😀
    Un bacio grande!

    @caravaggio
    allora lo vengo a vedere….almeno quello, poi chissà se un giorno migliorerò col pane!

    @Gunther
    Io la adoro la polenta….anche morbida e fumante con la salsiccia o con i funghi….. :))

    @Cristina
    Cara Cristina, ti ringrazio molto di questo lungo commento che allo stesso tempo è una conferma ed una scoperta dell’amore e delle tradizioni che ruotano intorno a San Nicola….
    I riti ortodossi si celebrano ancora nella cripta della Basilica di San Nicola a Bari, dove c’è anche una bellissima Chiesa Russa….
    Lontani ma vicini! Un abbraccio 🙂

    @Aiuolik
    Te l’aveva detto il capo e non l’avevi provata? Graveee!!! Scherzo! Sono sicura che tu e uncle apprezzerete!

    @Pawèr+Littlefrog
    E’ vero che nella nostra regione basta allontanarsi di qualche km per vedere tradizioni diverse, ma questo non ci impedisce di godere di quelle vicine, no? Ora sono curiosa di sapere di quale paese siete!!

    @Mariluna
    Pat, mi racomando al tempo di “asciugatura però, senno ti ritroverai tutta la cucina schizzata di olio! 🙂
    Scusa che dici su Babbo NAtale? Io gli ho già scritto una letterina 😛

    Per i panini…mannaggia, ne hanno parlato anche a me, anzi,li ho anche mangiati, ma sono tipici del Salento (prov. di Lecce) e appena riesco a recuperare la ricetta stai sicura che la condividerò con te! Un abbraccio a tutti da me e V.!

    @Fatina
    Buon lunedi di festa anche a te!!! Le sgagliozze sono anche fin troppo stuzzicanti!

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