La storia di questo post comincia a maggio, ma tranquilli, non farò la cronistoria di quello che è successo in questi (quasi) cinque mesi.
Dirò solo che è partito tutto una sera in cui Daniele – che attraversava uno dei suoi periodi di inappetenza – addentò con voracità il toast che aveva in mano il suo papà mentre con l’altra mano cercava di dargli la sua pappa, anche con un’espressione accigliata come dire “ecchecavolo, era ora che tiraste fuori qualcosa di decente da mangiare!”.
Ora però questa roba decente era in realtà fatta con un comune pancarré comprato al supermercato, e soffermandosi a leggere gli ingredienti degli ingredienti delle marche più note, si scopre subito che di decente c’è ben poco. Il mio negozietto bio di riferimento non mi fu di aiuto in quell’occasione, tanti crackers, taralli, snack, ma pancarré, niente.
Da lì la necessità di trovare una buona ricetta per un pancarrè che fosse buono e anche facile da fare, e anche adatto alla limitata dimensione spazio-temporale che avevo a disposizione. Facile, no??? In questi casi ci si potrebbe rivolgere ai libri, o a Google, ma nessuna di questo soluzioni potrà mai avere la stessa valenza del parere di una persona della cui competenza e sincerità ti fidi, ed io ho subito pensato alla mia panificatrice preferita, Diletta!
La quale però, essendo una scieffa scientifica, come sapete, non si è limitata a passarmi una ricetta, ma ha avviato un processo di sperimentazione su diverse ricette, al termine del quale ha emesso il giudizio: i panini per hamburger di Roberto Potito (come dire, garanzia su garanzia) facevano per me: io ho tenuto per un bel po’- impazientemente – la ricetta nel cassetto, in attesa che le temperature diminuissero e finalmente ieri l’ho provata, formando sia i panini per hamburger – ricetta per cui originariamente nasce -sia un pancarré, ed il risultato è stato ottimo per entrambi, a fronte di un impegno davvero minimo. Niente poolish, o biga, o lievitazioni di due giorni, niente pieghe, o tiraggi complessi per formare i panini (tutte tecniche benemerite, che però richiedono più tempo e attenzione), ho anche usato il lievito di birra al posto del lievito madre come indicato da Diletta e ho semplificato un procedimento già semplice in sè, buttando tutto insieme nella planetaria, senza rispettare la sequenza dell’impasto. Ah, e ho aggiunto un paio di cucchiai di zucchero, pensando che sarebbero andati bene anche come brioches per la colazione: il dolce non si sente per niente, ma con la marmellata sono buonissimi lo stesso.
Che dire di più, dopo che non ho mantenuto la parola, e ho fatto la cronistoria del post? A Diletta e indirettamente a Roberto, GRAZIE, e a voi…provateli!
PANINI PER HAMBURGER E PANE IN CASSETTA
di Roberto Potito
Ing:
1 kg di farina di forza (io ho usato una farina per pizze trovata al supermercato)
650 ml di latte intero
125 g di burro
15 g di lievito di birra oppure 380 g di lievito madre
2 cucchiai di zucchero (non previsti dalla ricetta originale)
2 cucchiaini di sale marino fino
1 uovo
semi di sesamo
Unire il lievito o il lievito madre alla farina, unire progressivamente il latte e lavorare fino ad ottenere un impasto sostenuto.aggiungere il burro a temperatura ambiente almeno in tre riprese e quasi al termine della lavorazione, aggiungere il sale (io ho messo tutto insieme nella planetaria con la frusta a gancio e azionato a velocità 1 fino ad avere una pasta molto elastica: il latte l’ho aggiunto gradatamente per evitare che l’impasto fosse troppo molle).
Coprire l’impasto e fare lievitare un paio di ore al coperto.
Riprendere l’impasto, formare i panini (io ho ottenuto 8 panini e un pancarrè, occhio a non riempire lo stampo per più di 2/3), spennellarli con uovo intero sbattuto (ho usato il tuorlo diluito con un po’ di latte) e passarli delicatamente nei semi di sesamo.
Fare nuovamente lievitare fino al raddoppio ed infornare a 180 gradi fino a cottura completa (sono stati necessari 10-15 minuti per i panini e 30 minuti per il pancarré)..
beh una ricetta garantita allora!
la adotto anch'io, copio subitissimo 🙂
grazie e buon we
oh santo cielo, la ricetta è allettante assai. me la salvo e la provo alla prima occasione 🙂
Bella la storia di questi panini e sembrano veramente quelli morbidosi, soffici e delicati…perfetti da farcire con gli hamburger!
Bravissima e complimenti.
baci baci
Va che trovata?!Daniele direi che è un ottimo tester 😀
Complimenti epr il risultato!
Bacione
Questi panini così soffici mi ricordano i panini di Heidi… Bellissimi e il profumo si sente fino qui, complimenti, Fulvia.
Il fatto che ti ricordino i panini di Heidi è un grandissimo complimento per me 😀
fantastica ricetta! anche la mia piccola Uvetta è spesso inappetente, che dici… funzionerà?
baci
Cari Fico e Uva,
ormai mi sono rassegnata, Daniele è un gran curioso sul cibo, è un golosone di dolci, ma con l'appetito va proprio a periodi. Per il toast che gli ho fatto con questo pancarrè ha fatto grandi scene di apprezzamento…e ne ha mangiato un quarto :))
Un bacino ad uvetta!
interessante questa ricetta!!! Soprattutto la versione pancarrè. Ne ho viste a dozzine, ma erano tutte troppo complicate, questa sembra perfetta per me che, come te, ho una cucciola che richiede sempre più attenzioni! Era tutto più facile quando era più piccola!
COmunque grazie di essere passata da me, è sempre un piacere leggerti!
Oh, brava! Questa mi viene utile subito! Servono sempre ricette efficaci e