Frutta d’estate (e un clafoutis non si nega a nessuno)

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Il clafoutis è una ricetta classica (dei cugini francesi, évidemment) fatta con ingredienti basici (farina-uova-zucchero-latte) e frutta (ciliegie in primis, ma frutta estiva in genere). Come tutti i classici, quando ci si ferma a guardarli un po’ in faccia, ci si rende conto di quanto buonsenso (e pure genialità se vogliamo) ci sia dietro, e di quanti gradi di libertà lascino al gioco: cambiare frutta, cambiare farina, arricchiere il latte con altri elementi come panna e burro, inventarsi tutti gli accostamenti possibili tra frutta e spezie. O trasformare magari il dolce in salato, e provare un clafoutis con le verdure ad esempio (classico quasi come quello con le ciliegie è il clafoutis ai pomodorini, ne ho uno in lista dai tempi in cui facevo collezione di Cucina Moderna, e per pudore non vi dico di quanti anni si tratta).

Io non ne facevo uno da parecchio tempo, ma ho la sensazione che mi abbia scatenato un effetto valanga, tipo il crumble: una volta rotto il ghiaccio ho seriamente paura che non riuscirò a fermarmi.
Questa versione piuttosto semplice è ispirata fondamentalmente al vasetto di crème fraîche aperto da qualche giorno fa (mi aveva accompagnato divinamente un crumble mele-banane giustappunto) che mi sussurrava con accento francese “aho, ti lamenti che non mi trovi, se poi mi fai scadere te meno!” e all’abbondanza di pesche (sempre sia lodato l’orto del suocero) che mi è arrivata in casa da un paio di settimane (anzi, devo inventarmi qualcos’altro perchè – incredibile ma vero – stavolta non ho proprio la minima intenzione di farci una marmellata). Idee e suggerimenti, inserire qui, nello scatolone con scritto “aiuto!!” please 🙂
Con questo dolce partecipo al contest Ricette per la felicità, di Juls’kitchen: per me chiamare a rapporto uova, zucchero e farina (oddio, sembro Mariarosa-quante-cose-sai-far-tu) nei momenti in cui urge rilassamento profondo è sempre stato naturale: sotto esame nonostante l’ansia mi ritrovavo spessissimo ad impastare paste frolle per crostate o ad infornare strudel di mele, per la mia laurea preparai tre torte decorate, tre, nonostante quello della tesi sia statol’unico periodo della mia vita in cui sia dimagrita per la paura di non riuscire a fare tutto bene (di solito l’appetito è l’ultima cosa che scompare :D). Non c’e’ paturnia che non possa scomparire nei vortici di un frullino, se sta lavorando per creare un dolce, questo è. 🙂 Se volete partecipare, ricordatevi che il contest scade l’11 luglio.
CLAFOUTIS DI PESCHE E COCCO

Ing: 3 uova
100 g di zucchero
60 g di farina
40 g di fecola di patate
140 g di crème fraîche
165 ml di latte di cocco
una bacca di vaniglia
700 g di pesche (pesate ancora intere)


Preriscaldare il forno a 190 gradi. Mettere in una ciotola la creme fraîche, il latte di cocco e lo zucchero e mescolare bene con una frusta. Aggiungere le uova ed i semi della bacca di vaniglia, sbattere ancora con la frusa ed infine aggiungere le due farine setacciate. Lavorate bene per avere una pasta bella liscia. Se volete potete mescolare gli ingredienti in ordine diverso, non è così determinante.
Imburrare 8 piccole pirofile od una pirofila grande. Sbucciare le pesche, tagliarle a spicchi e disporle sul fondo delle pirofiline, poi distribuire la crema versandola sulla frutta e infornare. Devono dicentare dorate: a me sono stati necessari 45 minuti, a seconda dei forni il tempo di cottura potrebbe diminuire.
Lasciar intiepidire e servire. Meglio non preparare i clafoutis con molto anticipo, con il tempo la frutta si “ritira” facendo perdere un po’ di estetica (queste le ho fotografate circa 7 ore dopo averle fatte, ed hanno perso molto dell’aspetto iniziale).


PEACHES AND COCONUT CLAFOUTIS

Ing: 3 eggs
100 g sugar
60 g plain flour
40 g of potato starch
140 g crème fraîche
165 ml coconut milk
1 vanilla bean
700 g peaches (weighed when still whole)
Preheat oven to 190 degrees. Put the crème fraîche into bowl, add coconut milk and sugar and stir well with a whisk. Add eggs and vanilla bean seeds, beat again with the whisk and finally add the two flours sifted. Work well to get a smooth dough.
If you want you can mix the ingredients in a different order, is not so important. Butter eight small oven dishes or one large baking dish. Peel peaches, cut into wedges and arrange on the bottom of pans, then pour the cream over fruit and bake. They must golden: it took me 45 minutes, it depends on the oven.
Serve warm. It’s better not prepare clafoutis a lot of time in advance, because the fruit tends to get dry. (I took the picture about seven hours after having cooked them, and the appearance got worst).

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36 Comments on “Frutta d’estate (e un clafoutis non si nega a nessuno)”

  1. Anche tu mattutina? E' la canicola o la tariffa bioraria? 😉 Mi piace molto la tua idea di aggiungere il latte di cocco nella ricetta, penso che la proverò (poi a casa sono piena di pesche e cocco a scaglie…) Un bacione!

  2. Buono, buono, mi viene sempre più voglia di fare un clafoutis – mai fatto prima! per utilizzare tutte le pesche puoi fare come faccio io con tutta la frutta che mi ritrovo in abbondanza: grandi frullati a colazione o pranzo, così mi nutro senza accendere i fornelli!

  3. Anni fa ne avevo provato uno salato con i pomodorini che non mi ha convinto particolarmente e che ha lasciato ancora più perplessi i miei familiari, poi l'oblio!
    Quest'anno però, a furia di sentirne decantare la bontà, ho riprovato con la versione dolce e le more di gelso: se non mi fosse piaciuto con i fruttini, allora avrei chiuso definitivamente il capitolo!
    Invece mi sono ricreduta ……
    Pesche e latte di cocco è un abbinamento interessante 🙂

  4. Caspita la tua creme fraiche parla proprio come la mia!! hahahahahaha
    Ho comprato (niente orti in famiglia purtroppo, sigh!) le pesche proprio stamattina… uhhhhmmmm, quasi quasi!

  5. Che riflessione Cibou, verissimo: buonsenso e delizia. Anch'io sto' un po' riscoprendo i classici, hanno resistito alla selezione naurale no? 😉 poi il calfoutis è veramente un mito. Mi piace tantissimo il tuo abbinamento ho l'acquolina solo a pensarci 😉 Baciuzz

  6. Niente, oggi è la giornata delle perle di saggezza: “Non c'e' paturnia che non possa scomparire nei vortici di un frullino” verrà stampata e appiccicata sul frigo.

  7. Questa donna è un genio, non c'è che dire.
    Bisognerebbe raccogliere le sue frasi geniali!!!!
    A proposito, amica di orecchiette etc etc, la settimana prossima sono a Napoli, proviamo il ferro??

  8. Audrey Hepburn quando aveva le paturnie andava da Tiffany, io, come te, sbatto le uova… e poi hai ragione, il clafoutis è il dolce della felicità allo stato puro: facile, poco sporchevole, elastico negli ingredienti e cremoso al gusto…

  9. Ti confesso che se trovassi un vasetto di creme fraiche anche per me sarebbero clafoutis tutti i giorni, con mille esperimenti. I tuoi sono deliziosi e si percepisce la sofficità;)

  10. @Blueberry
    ma allora il cocco a scaglie si compra?? L'ho visto usare da Babs per la sua torta Bounty…ecco, delle scaglie di cocco poggiate sui clafoutis prima di infornarle sarebbero perfette 🙂

    @raffy
    grazie 🙂

    @Castagna
    ci vuole davvero poco..tempo 🙂

    @Gloria
    hai ragione, almeno a cena dovrei andare di frullati, mi servirebbe anche per eliminare un po' di ciccia. Magari parto con quella intenzione e…finisco in clafoutis 🙂

    @dolci a …gogo!!!
    ciao Imma!

    @Milena
    allora, l'accostamento di questo batter di uova con i pomodorini e' la cosa che fino ad ora mi ha bloccato nel provare quel famoso clafoutis salato: quello che mi scrivi mi ci fa pensare ancora di piu', devo dedicermi a provarlo, cosi' almeno se non mi piace me lo tolgo dalla testa e amen 🙂

    @terry
    ecco, penso uguale uguale 🙂 Magari fermarsi prima di arrivare a pesare piu' della propria auto??? 😛

    @Hysteria Lane
    ho ancora un pugno di muscovado, mi interessa il tuo clafoutis! (ieri vi ho pensato a voi di Histerya, metre facevo incetta di pasta Setaro :))

    @Tery
    aho, e saranno sorele (anzi, soeurs! ) 🙂

    @paolo
    buona giornata anche a te (colori estivi, devono per forza essere belli!)

    @Edda
    ho visto i tuoi, e sono nella mia lista todo 🙂

    @Virginia
    non so che dire se non : povero frigo! 😛

    @Lydia
    MAgari se la smettete di prendermi per i fondelli!!!
    Ci sentiamo per tel!! Io un ferretto ce l'ho, facciamo a turno (ma il know how stavolta scarseggia piu' delle altre volte)

    @Saretta
    fortunatamente a casa mia non e' caldissimissimo, e poi io sono freddolosa, per cui magari ho una percezione diversa 😛

    @Alem
    bel virus 🙂

    @Onde99
    guarda, io non sono mai riuscita ad innamorarmi di quel film, forse proprio perche' la protagonista (per quanto io quella donna la adori) era cosi' lontana da me. Vuoi mettere rompere le uova con una mano sola per il souffle' come Sabrina? 🙂

    @Elga
    la creme fraiche puo' essere facilmente sostituita dalla panna mischiata con yogurt greco in questo caso…io la trovo all'Auchan quando riesco ad andarci 🙂

  11. L'unica volta che ho preparato un clafoutis era proprio di pomodorini (ripieni di pesto), una vecchia ricetta della Cucina Italiana. Buono! Chissà perché, non mi viene mai in mente quando non so che accidenti cucinare 🙂
    Per il resto, concordo con chi mi ha preceduta: quella delle paturnie è una perla di saggezza, e NON ti sto prendendo per i fondelli. E' la verità, e la prova definitiva del fatto che siamo malate :-))))

  12. Mi sono divertita,leggendo il tuo post e sapere che da qualche parte del mondo c'è qualcuna che in giorni e periodi di stress non perde l'appetito,come la sottoscritta…
    Sai perchè adoro questo dolce? Perchè non si divide proprio come un dolce al cucchiaio mi piace condividerlo con l'amica sul divano a fare spettegolezzi,un pò come il gelato,nella stessa vaschetta…
    Donatella

    PS: mio marito pensava che l'Anisakis fosse un tipo di alici,pensa te…

  13. @Giovanna
    ecco, nella ricetta che ricordo io i pomodorini erano pure ripieni di qualcosa…a te e' piaciuto, ok, 1 pari con Lenny, poi vi diro' 🙂
    Rendersi conto della malattia e' il primo passo verso la guarigione? Speriamo di no 🙂

    @Donatella
    l'anisakis impanata e fritta, e' famosisima!!! Mi hai fatto morire 🙂
    Cmq, immagino che tuo marito sia cresciuto forte e sano, la riprova che si puo' fare finta che non esista il malefico parassita???!!! 🙂

  14. Sono stata richiamata qui anche dal feisbukkiano appello da Virginia: “Non c'e' paturnia che non possa scomparire nei vortici di un frullino”

    direi che potrebbe essere lo slogan del contest!
    A parte questo, gnamme!

  15. ambè, se un claufoutis non si nega a nessuno, io te ne frego uno con terrina in omaggio ;-))
    appena metto a punto una ricetta con le pesche ti faccio un fischio ^_____^
    per adesso accontentati di peperoncini sigaretta…

  16. @Aurore,
    grazie, benvenuta!

    @Lydia
    sara' un bagno di sangue….Giovanna si è già smarcata, dice che non li ha mai fatti, ma ce la faremo (e ce li mangeremo of course)

    @Lucy
    vengo a vedere, anche se il tempo e' cosi' poco che partecipo a pochissimi contest 🙂

    @lo81
    il latte di cocco ha un sapore molto piu' delicato e meno dolce della polpa di cocco che si usa per i dolci, tanto che si puo' usare anche nel salato (spec. cucina thai), in questo caso se ne sta un po' in sottofondo

    @Astro
    e vabe', a te ti si da' una mano e ti prendi tutto il braccio!!! :))) Quei peperoncini sono fantastici

  17. ehhh, sì! questa è proprio una ricetta che ti rende felice!!!e se poi la crème parla francese, con lo stesso accento d'oltralpe le rispondo: “tu mi provochi!? e mo' te magno!” :DDDD

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