Facciamo finta che…sia una baklava!

BAKLAVA SFOGLIATA CON HALVA ALLE MANDORLE

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Qualche settimana fa gironzolavo per Piazza Garibaldi con il mio trolley al seguito (piccolo si, ma dal peso specifico aumentato considerevolmente da qualche vasetto di marmellata) in attesa del pullman per Bari: avevo un’ora di attesa, l’occasione era troppo propizia per farsi scappare una piccola razzia di sfogliatelle da Attanasio, pur consapevole che il vapore acqueo che avrebbero emanato (le sfogliatelle di Attanasio sono sempre, invariabilmente, calde) le avrebbe fatte inumidire durante il viaggio, facendo loro perdere buona parte della croccantezza delle sfoglie. Ma tant’è, l’ultima volta avevano avuto un tale successo, pure così malandate, che sono stata costretta a dire un chissenefrega della perfezione (e quando mai il contrario): il profumo di una sfogliatella, seppure scamazzata, la rende completamente superflua.
Ero quasi arrivata al laboratorio dunque, quando mi sono accorta che proprio di fronte c’era un piccolo negozio di alimentari che non avevo mai notato: per nulla attraente visto dall’esterno a dire la verità, ma con un’insegna sgarrupata scritta in caratteri arabi che significava esattamente “entra……entra qui prima di andare a comprare le sfogliatelle da portare a Bari …….”

Curiosa coincidenza penserete voi, e magari vi sarà anche passato per la mente di mettere in dubbio la mia conoscenza della lingua araba, malfidati…..

Data una netta sterzata al trolley rosso-ma-non-so-ancora-per-quanto, mi dirigo verso l’ingresso del negozietto, scansando cassette di legno e vari altri ostacoli sul marciapiede.
All’interno dopo solo 10 minuti di analisi della parte di scaffale non occupata da barattoli ordinari di pelati, pasta, zucchero, tonno ecc, individuo dei barattolini di halva, alcuni al pistacchio altri alla mandorla…
Be’ interessante, mi piace, ne compro uno……ma cosa caspita è questa halva???? Mi avvicino alla cassa, dove una signora morbida, con il suo foulard avvolto intorno alla testa mi guarda lievemente incuriosita, immagino già da un bel po’. Mi dice sorridendo che è un dolce tipico tunisino, e che si mangià così com’è, ma se per caso dovessi trovarlo troppo dolce potrei aggiungere un po’ di burro..ah be’!!!!!
Il tempo stringe, scelgo un bellissimo mestolino di legno tra quelli appesi allo scaffale un po’ più in là e vado alla cassa.

-Ma lei è italiana? Mi chiede la signora, che nel frattempo ha cominciato una divertente (credo) quanto incomprensibile conversazione con la figlia adolescente, appena arrivata.
-Si! Le rispondo, e vedo il suo sorriso allargarsi ancora un po’, ha proprio un sorriso dolce da mamma.
Penso che stare in un paese straniero, essersi dovuti portare i propri ricordi, le proprie tradizioni, i propri legami, in un pacchetto, tenendoli confinati in una bolla che le persone intorno non hanno tanta voglia di scoprire, e curiosità di conoscere, deve essere dura, lo posso immaginare.
Non glielo dico, ma sorrido anche io ed esco.

Mi è sembrato subito naturale accostare l’halwa, una sorta di pasta di torrone friabile dal forte sentore di sesamo, alla pasta fillo, il che mi ha fatto pensare alla baklava (mai mangiata, ma 3 o 4 ricette nel casssetto da provare): grande disappunto quando ho scoperto che Auchan, ultima spiaggia delle mie ricerche culinarie, non la vendeva più….siccome ormai non riuscivo a schiodare l’idea dal cervello, ho ripiegato sulla pasta sfoglia, ho mixato le varie ricette che avevo a disposizione, aggiungendo e togliendo sostanzialmente dove mi pareva, ed è venuta fuori questa cosa qui. Buona, forse un filo troppo dolce, ma per ragioni che ignoro il giorno dopo era più buona e sembrava meno dolce. Forse il miele, assorbito pian piano nella pasta sfoglia, dà una sensazione di dolcezza minore rispetto a quando si trova in superficie. Mah. Elucubrazioni 🙂

Ho usato l’halva solo in metà del dolce (occhio che tende a “scogliersi”, e ad uscire dalle sfoglie), l’altra metà l’ho fatta un pò più simile ad una vera baklava, con ripieno di miele e frutta secca.
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Ingredienti:

400 g di pasta sfoglia
4 cucchiai di miele d’arancio
il succo di un’arancia
Mezza confezione di halva (100 g)
150 g di noci e pistacchi tritati grossolanamente

Tempo di preparazione: un’ora circa (a parte la preparazione della frutta secca e della pasta sfoglia)
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Preriscaldare il forno a 200 gradi.
In un pentolino mettere il succo dell’arancia con due cucchiai di miele d’arancio, e far sciogliere a fuoco lento, poi togliere dal fuoco, versarvi la frutta secca tritata e mescolare bene.
Dividere in due la pastasfoglia e stenderla in due rettangoli. Adagiare il primo su una teglia rettangolare rivestita di carta forno. Distribuire l’halva su metà rettangolo, e sull’altra metà la frutta secca con il miele.
Ricoprire con l’altro rettangolo di pasta sfoglia, incidere il dolce con un coltellino affilato, ricavando dei quadrati o dei rombi, e cuocere in forno per circa 20/30 minuti, la superficie della sfoglia deve essere dorata. (Se si usa la halva meglio non tagliare la sfoglia prima della cottura, si scioglie e deborda, meglio farlo una volta cotta e raffreddata)

Sciogliere il restante miele con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sul dolce ancora tiepido. Far raffreddare e servire, distribuendo qualche pistacchio tritato sulla superficie.

.BAKLAVA WITH ALMONDS HALWA

Ingredients: 400 g puff pastry

4 tablespoons orange honey

orange juice (of one orange)

Half a pack of halva (100 g)

150 g of walnuts and pistachios, coarsely chopped

Preparation time: about an hour (apart from the preparation of dried fruit and pastry)

Preheat the oven to 200 °C. In a pot put the the orange juice with two tablespoons of honey, and dissolve over low heat, then remove from heat, add the chopped nuts and mix well. Divide into two the puff pastry and roll out into two rectangular sheets. Put the first sheet on the baking dish coated with baking sheet.

Distribute the halva on one half of the rectangle and distribute the nuts with honey on the other half . Cover with the other rectangle of puff pastry, cut in squares or lozenges with a sharp knife, and cook in oven for about 20/30 minutes, the surface of the pastry should be golden brown. Melt the remaining honey with a tablespoon of water and brush on the cake while still warm. Let cool and serve, decorating with some chopped pistachio on the top.

PS: I’s better to cut the half with halva after cooking and cooling, as it melt during cooking.

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28 Comments on “Facciamo finta che…sia una baklava!”

  1. Bellissima la foto del barattolino di halva, così almeo ho capito per bene cosìè, ne caso mi capiti di trovarmela sotto le mani! Ce bella atmosfera che hai creato oggi, non andrei più via:))

  2. Certo che hai mille risose e la tua curiosità ti porta a fare delle scoperte…che poi noi possiamo sperimentare nelle tue ricette…per fortuna!
    proprio bella ed originale questa ricetta!
    un bacione

  3. Che delizia la foto dell’halva…pur non attirandomi per niente (che ce posso fà? A me le robe troppo dolci non piacciono), quel cucchiaino mi fa invece venire una certa curiosità…

  4. Io ne mangiavo sempre un pochetto di quella al sesamo(l’unica che avevamo nel LAUTO buffet in hotel) quando sono stata ad Istambul(como sommo disgusto della mia amica..).Aoh in dosi omeopatiche e, magari accompagnata da sfoglia è favolosa!!!
    bRAVA cIBOU SEI LA MIA CURIOSONA PREFERITA!;)

  5. @Dolcienonsolo
    infatti per evitare i sensi di colpa volevo mangiarle di mattina, ma poi non ho resistito anche dopocena 😀

    @Lydia
    Si che ci sono andata! Su alcune cose non mi lascio distrarre 😀

    @Elga
    l’ho fatta apposta, anche perche’ il barattolino mi piaceva molto 🙂

    @Gunther
    ero fortemente indecisa tra halva e pistacchio (penso siano ugualmente caloriche!!!) alla fine ho scelto in base al packaging 😛

    @manu e silvia
    siete sempre troppo carine 😛

    @Mirtilla
    neanche io, pensa che l’avevo confusa con la tahine!!!

    @elisabetta
    ma dai…….\elisabetta-panemiele-e-halva!! 😀

    @Virginia
    ehhhh il cucchiaino l’ho trovato in un posto molto speciale…che comincia per Iper e finisce per coop!!! 😛

    @lenny
    un bel bottino: e’ esattamente quello che pensai quel giorno!

    @Saretta
    perche’ disgusto, penso che per la mattina sia proprio adatta….mah! Mi sa che Istanbul te loa sei goduta di piu’ tu! 🙂

  6. ti stavo per chiedere di mostrare l’halva…e scendendo è comparsa…ora ho capito che aspetto ha, e tu non c’è dubbio che hai mixato alla grande
    …certo la fantasia a noi blogger non manca ;-)))
    bacio!

  7. Questa versione mi va benissimo, fedele all’oriente ma molto fantasiosa! Per quanto riguarda l’halva è in effetti un po’ densa e zuccherina, occorre far qualcosa 😉

  8. tu trollista per caso sei una persona meravigliosa…grazie per entrare nelle bolle senza paura…è un dono meraviglioso…farsi contaminare…ti abbraccio

  9. E’ sempre bellissimo leggerti! Hai il senso dell’umorismo fine e attraente! Baklava la compro ognintanto dai kurdi che vendono i kebab qui da noi, non è troppo dolce e per questo è molto gradevole!Curiosa la tua versione con halva!
    Un abbraccio e buon we!

  10. Hahahaha, te lo ha già chiesto Lydia (anche lei su certe “visite” non transige) hehehehe
    Però la Halva non la consocevo: adesso mi hai incuriosito e la prossima volta che verremo a Napoli, con ben più di un trolley :-D, il negozietto sarà tappa obbligatoria 😀
    Jacopo

  11. @astrofiammante
    infatti, l’ho fotografata proprio per quello!! 🙂

    @Dada
    …..tu dici burro, allora??? 😀

    @Lo
    ahhahhaha trollista per caso è stupendo!!!! Ti riabbraccio forte forte 🙂

    @Giò
    pensa che io i pistacchi non salati li conservo come l’oro, in giro trovo solo quelli da aperitivo 🙁

    àRossa di Sera
    vuoi dire che se entro in un negozio di kebab potrei trovarla?? Devo provare (non ci entro mai perchè piuttosto che mangiare un panino con la CARNE…eh eh! ) PS: il mio ego non lo riesco più a reggere sopo aver letto il tuo commento!!! 😀

    @JAJO
    Eh si, da Attanasio ci sono andata eccome 🙂

    @Alex
    naaaaa come ha i fatto a resistere fno ad ora??? 😛

  12. in quel negozietto mi piacerebbe infiliarmi. debbo andare a vedere dalle parti dell’Esquilino, ci deve essere qualcosa di simile. questo medio orientaleggiare del post mi seduce, sono in fase esotica :))

  13. Bella storia…ho tanta ammirazione per queste donne, sono vicina a loro, in un paese stranero dove i loro usi e costumi sono denigrati e a volte, spesso anche non apprezzati, io le ammiro, con i loro segreti misteri e soffeeze vissute nel loro paese d’origine. Adoro i loro essere mamme e mogli devote e generose con tutti, entrno a far parte del tuo mondo dandoti immediatamete del tu, qui in Francia é impensabile, e moltvlte sento dire che é mancanza di rispetto. Mi piace la loro cucina, appunto molto generosa espeziata, profumata, curata nei particolari mantenendo la tradizione.L’halva l’ho comprata anch’io senza sapere cosa fosse, ho visto unascatola color oro con scritto pistacchi e l’ho comprata, il rsto era scrito in arabo, e siccome mi fido dei loro preparati l’ho presa incuriosita di assggiarla.Quando ho chiesto cosa fosse alla mia collega, non ho osato aprire la scatola, so’ che la mangeei in un momento distruggendo la dieta che sto cercando di fare…ma ahimé, lo so’ ho una grande curiosità di farci qualcosa di speciale e prima o poi…la tua é un ricetta molto riuscita. Prendo spunto e per il momento sogno!!!un abbraccio

  14. @Artemisia Comina
    me ne sono accorta!!! :))
    Non conosco quella zona di Roma, ci faro’ un giro appena posso 🙂

    @emamama
    figurati, sono contenta di averla scoperta 🙂

    @sciopina
    eh si, scamazzate ed inumidite, ma sempre cosi’ buonissimamente buone.,.. 🙂

    @Mariluna
    Tesoro, mentre scrivevo il post ho pensato anche un po’ a te :*
    Il “vous” che si da in Francia invece a me piace molto, sai che spesso si puo’ dare del tu e non avere comunque nessun intersse o simpatia per la persona con cui si parla….
    Ti abbraccio forte e….non resistere troppo ad aprire la scatola magica!!

    @NIGHTFAIRY
    Ma di che fatina, un bacio!

  15. e dove lo trovo un negozio arabo dalle mie parti?? 🙁
    però la baklava l’ho mangiata ed è arrivata direttamente dall’arabia saudita ( ce l’ha mandata un caro amico di mio fratello) deliziosi dolcini!!! 😀

  16. Halva, che buona. Mia zia greca me ne porta un po’ al sesamo, loro la mangiano per pasqua ortodossa se non sbaglio. Sviluppa calore. Ogni tanto la compero qui a Tn nelle macellerie islamiche.

    La baklava anche se, come dici tu è rivisitata sembra ottima.

  17. @Panettona
    vieni giù a Napoli!!! Caspita, che nel regalo ti è arrivato da così lontano!

    @Comida
    Macellerie islamiche? Pensa che Rossa di sera mi ha scritto che la trova nei negozi di kebab dei turchi…quando si dice unire il dilettevole (dolce) all’utile (la carne!)
    Un bacio 🙂

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