Ho fatto il pane. Non mi sembra quasi vero, e non ricordo neanche più da quanto tempo non succedeva (cioè, ne ho più o meno un’idea, diciamo più di un anno), ma oggi è successo, complice un pezzetto di lievito di birra avanzato dall’impasto della pizza del sabato e della farina di avena integrale bio da consumare che è tanto buona, brava e bella, ma di cui non amo il sapore, ecco l’ho detto, trovo che sappia di segatura. Non mi ha obbligato nessuno a comprarla, e non me l’hanno neanche regalata, non ero sotto l’effetto di ipnosi quando l’ho scelta tra le altre farine sullo scaffale del negozio e avevo anche gli occhiali per leggere correttamente l’etichetta (senza occhiali l’ipermetrope che è in me non può comprare neanche un vasetto di yogurt).
Sono stata presa dal raptus dell’acquisto compulsivo, mi ha fregato in un attimo di distrazione nonostante il comportamento probo e assennato di questi ultimi mesi (nell’altro attimo di distrazione ho comprato un kg di farina fioretto con l’idea di fare quantità industriali di amor polenta – inutile a dirsi, non ne ho fatto neanche mezzo) facendomi dimenticare che l’associazione mentale avena-truciolato (Stella, non ti arrabbiare!)
Sono stata presa dal raptus dell’acquisto compulsivo, mi ha fregato in un attimo di distrazione nonostante il comportamento probo e assennato di questi ultimi mesi (nell’altro attimo di distrazione ho comprato un kg di farina fioretto con l’idea di fare quantità industriali di amor polenta – inutile a dirsi, non ne ho fatto neanche mezzo) facendomi dimenticare che l’associazione mentale avena-truciolato (Stella, non ti arrabbiare!)
L’ultima volta che ho fatto il pane in casa ho usato il lievito madre, quello che mi portò Lydia un milione di anni fa, e che non è sopravvissuto ne’ al trasferimento nella capitale, ne’ al mio stop mentale e pratico cominciato con lo stesso trasferimento, dal quale ogni tanto do segni di vita (e guarda caso molti di questi segni hanno dentro la farina d’avena, strano, eh?): direi che quel minimo di know-how e di esperienza che avevo messo da parte sono periti con esso, ahimè.
Ma siccome l’importante non è sapere tutto, ma sapere dove cercare, ed io sapevolo, mi sono appollaiata sulla spalla di Diletta dello Scief Scientifico (mastra panificatrice) e ho sbirciato da lei qualche dritta da poter applicare per non fare una perfetta ciofeca. Ne ho trovate tante, lei è davvero brava, scientifica, appunto, e in questo pane semplicissimo ne ho applicate alcune:
– il modo per vedere quando la pagnotta è giunta alla giusta lievitazione
-la temperatura e la modalità di cottura
-il trucco per capire se il pane è cotto senza doverne tagliare una fetta
Direi che sono piuttosto soddisfatta di come è venuta la mia prima pagnotta cotta nel fornetto. la crosta è bella croccante e l’interno è cotto bene. E il sapore dell’avena è abbastanza diluito 🙂
PS: credo di avere ancora 300 g di questa benedetta farina. Datemi qualche consiglio per consumarla o venitevela a prendere!!!!!!!!!
PAGNOTTE SEMI INTEGRALI ALL’AVENA
Ing
60 g farina Manitoba
160 g farina 00
80 g di farina di avena integrale (bio)
un cucchiaino di sale fino
10 g di lievito di birra
acqua
Setacciare le farine, disporle sulla spianatoia o nella ciotola dell’impastatrice e formare una fontana. Disporre nella cavità il lievito sbriciolato e diluirlo con un po’ d’acqua tiepida, coprire e lasciar lievitare per 15-20 minuti (devono formarsi delle bollicine sulla superficie del lievito). Passato questo tempo aggiungere il sale e cominciare ad impastare, aggiungendo acqua tiepida in quantità sufficiente per ottenere un impasto morbido ma non troppo. Lavorare a lungo affinchè si sviluppi il glutine (almeno 15′) o aspettare l’incordatura se usate l’impastatrice.
Far lievitare in una ciotola coperta fino al raddoppio (se l’ambiente non è freddo basterà poco più di un’ora, oppure create un ambiente tiepido come il forno che avrete tenuto acceso a 50° per 10 minuti prima di usarlo a questo scopo. Altro metodo è metterlo nel forno con la lucina accesa ma io non lo faccio mai per evitare che la stessa si fulmini anzitempo 😛 )
Dividere in due l’impasto, formare dei filoni stretti e lunghi e porli distanziati su un foglio di carta forno poggiato su un vassoio, spolverizzarle con un po’ di farina, Dovranno lievitare nuovamente fino a quando poggiandovi sopra un dito, l’incavo formato non si “ricompone” velocemente, Portare il forno (fornetto) a 220° con dentro la placca capovolta (o una placca che non abbia i bordi): praticare i tagli alle pagnotte e infornarle facendo scivolare il foglio di carta forno sulla placca bollente.
Dopo 15 minuti abbassare la temperatura a 180° e far cuocere altri 15 minuti circa. Il pane sarà cotto quando “bussando” sul fondo, suona vuoto (sempre Diletta docet).
Nel fornetto è molto facile che la cottura non sia omogenea, così dopo il primo quarto d’ora ho girato la teglia mettendo il davanti dietro.
Far raffreddare su una gratella.
300 gr di farina d'avena? Mandala a me!!! Oppure fai un altro di questi pani, a me sembra perfetto!
Ciao,non l'ho mai provata la farina di avena…dato che a volte capita anche a me di esser colta da “acquisto compulsivo” chissà mai che…:)Grazie a Diletta ultimamente riesco ad ottenere delle pagnotte decenti 🙂
ciao,ciboulette:))beh..mi spiace per il tuo lievito madre..:(
comunque,per essere da tanto che non impasti pani,te la sei cavata alla grande,con queste pagnotte;0))complimenti!!vado a sbirciare,la tua amica mastra panificatrice..buona serata e baci ^;*
ahaha, bellissimo questo post, così come anche il pane! il sapore della farina d'avena a me piace, ma in casa sono l'unica.. ho notato pochi lamenti nell'uso in una crostata (senza uova, ma fai tu) farcita con marmellata rossa (nella fattispecie, credo di aver usato una volta visciole e un'altra fragole): prova a farci una crostata con una marmellata dal sapore deciso, appunto di frutti rossi, e magari anche pungente, come le visciole o i mirtilli.
oppure i biscotti frollosi, con magari qualche fiocco o di avena o di riso. Sempre biscottando, puoi farci dei sablees: il burro copre il sapore dell'avena ( e lì, secondo me, ci sta benissimo il limone!)..
Oppure, visto che sono di Roma, me la vengo a prendere!!!
Comunque, per non piacerti, ci hai fatto proprio un buon pane con questa farina!
Mi vengo a prendere la farina (che non amo nemmeno io…) e ti porto il mio lievito madre rinfrescato ogni giorno tranne a volte la Domenica…perchè con il LM compi il passo di non ritorno ehehehehee 😀 ahahahhahah
@Serena
in effetti il pane è la soluzione che mi è piaciuta di più 🙂
@Chiara
Diletta è troppo brava, ti fa venire la voglia
@Elisabetta
sarà perchè è come andare in bicicletta??
@Donatella
allora lo fai apposta per farmi disperare..qui siamo a dieta ipercolesterolemica perchè il marito si è fatto schizzare i valori (forse anche a causa dei troppi dolci che facevo io), quindi per un po' niente burro e quasi zero uova 🙁
@Gambetto
vieni a prenderti la farina, ma non portarmi il lievito madre, l'ho accudito con dedizione per un anno e quando ho dovuto suicidarlo è stato un dolore, ora non sarei proprio in grado, logisticamente, di farlo di nuovo 🙂
Daiiiii…pensa che è un lievito-madre-kamikaze pronto a suicidarsi per un paio di infornate e basta! 😛 ahahahahhahaa
Ohhh!Finalmente riesco a commentarti accidenti!DUe settimane in cui non veevo nulla 🙁
Pure io comprai la farina di avena e pure io sono emsi che non panifico…Che sia i momento?
A me l'avena piace ed ho provato a fare dei biscotti che non mi hanno convinto(le mie modifice hanno creato una ciofeca)Però non demordo e proverò nuovamente, o con altri rancereale o con un bel panozzo come questo!
Ti abbraccio tesoro ed un bacino anche al piccolino 🙂
bellissimo pane…hai fatto venire anche a me la voglia di rimettermi a panificare!
Bravissima a riprendere con la panificazione!
Partendo dal lievito di birra…tornerai sicuramente al lievito madre che come sappiamo da un sacco di grandi soddisfazioni 🙂
Anch'io voglio farmi tornare lo schiribizzoloooo 😀
Baci
uhh ma quante belle dritte panificatorie…thanks! 🙂
anch'io sono preso da acquisti compulsivi, nonostante i buoni propositi 🙂
mi hai fatto venire voglia di panificare!
Ricetta perfetta! Grazie del suggerimento 🙂