Cialde di riso e inconfessabili segreti

VIET SPRING ROLLS AL TACCHINO

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English below

Comincio subito dagli inconfessabili segreti, così io mi tolgo subito dalle ambasce in cui mi costringono l’imbarazzo ed i laceranti sensi di colpa per l’oscuro passato (ultimamente il cazzeggio melodrammatico è il mio divertissement preferito, pardon 😀 ) e voi potete scoprire un altro tassello del mio essere stata – e a tratti essere – pure junk-foodie.

Erano i primissimi anni di università, i primi anni di quello che sarebbe stato un lunghissimo fidanzamento stile Popeye&Olivia, ed io ed il suddetto Popeye, dopo aver passato delle squallidissime domeniche pomeriggio di studio (o di tentativi di studio 🙂 ci rendevamo conto, verso le otto e mezza di sera, che le nostre uniche possibilita’ di sfamarci erano due: il mostruoso panzerotto fuorimisura e perennemente bruciato della pizzeria (tra l’altro super affollata) dall’angolo della strada a destra, o il ristorante cinese dell’angolo a sinistra, che cominciò a diventare la scelta più frequente. L’inconfessabile e’ che a me il cibo del ristorante cinese – e parlo ovviamente, nel nostro caso, di uno di quei purissimi ristoranti cinesi che spacciavano surgelati ed altre schifezze si-spera-perlomeno-commestibili, non di un VERO ristorante cinese (ma ne esistono a sud del PO?? Fatemelo sapere 🙂 – piaceva, e pure tanto. Se non fosse stato per il prudente proposito di dividere una cena in due, sarei riuscita a mangiare da sola l’intera, improponibile porzione di pollo alle mandorle, o tutti gli spachetti di soia, e soprattutto un numero indefinito di spring rolls. Gli involtini primavera, sì, proprio loro. Per un involtino primavera in più avrei rinunciato al pollo, alle mandorle, e pure agli spachetti (pensate pure “wow, sarebbe stata una grave perdita” o “di male in peggio”, me lo merito).

Poi i nostri gusti si sono evoluti, maturati, affinati. E soprattutto il cinese dell’angolo a sinistra è stato chiuso per precarie condizioni igieniche 🙂

Breve parentesi con ritorno dell’involtino primavera surgelato trovato al GS nei primi tempi di vita napoletana, quando il massimo dello sforzo serale ai fornelli era condire un’insalata.
Poi il (finto) rinsavimento.

Poi la scoperta dell’esistenza delle cialde di riso dal post di Viviana sugli involtini vietnamiti, che ho fatto e rifatto con reale trasporto, prima di realizzare che con le stesse cialde di riso si potevano preparare gli involtini primavera. E che, in sostanza, gli involtini vietnamiti non sono che la versione “fresh” degli spring rolls “fried”. Insomma, un cerchio che si chiudeva, sull’involtino dei miei desideri, che prima o poi DOVEVO provare a fare, e questo poi come al solito è scandito dall’imminenza del “best before” 🙂

E’ stato illuminante il bellissimo white on rice couple, che tanto per andare sul sicuro è scritto da una fanciulla vietnamita (e dal consorte ammmericano, vabe’) , la quale si e’ presa la briga di spiegare per filo e per foto come fare dei perfetti viet springrolls. Non e’ affatto difficile, se non un po’ delicato nella fase di frittura, e la soddisfazione e’ enorme! Anche se mancava la solita salsa di pesce, e anche se non ho ben capito la differenza tra la versione junk-chinese e la vietnamita**, questi involtini primavera sono stati un tuffo nel passato, riveduto e corretto (in meglio 🙂
Vi riporto la ricetta, ripresa da questo post, con una sequenza fotografica meno bella di quella da cui ho studiato 🙂 e con le mie volute o forzate variazioni tra parentesi, ma spero ugualmente utile per invogliarvi.

God save the (homemade) springrolls 🙂

**Francesca mi dà una info preziosa, e cioè che la cucina vietnamita si distingue rispetto alla cinese per l’uso delle erbe aromatiche fresche 🙂

Spring Rolls2

Ing:
45o g di carne di tacchino tritata (io l’ho pazientemente tritata al coltello)
5 fettine di bacon
1/2 tazza di spaghetti di soia reidratati (io ho usato mezzo pacchetto –> 50 g)
3 cipolle verdi tritate (1 grande, dorata)
1/4 tazza di foglie di coriandolo tritate (un ciuffo di prezzemolo)
1/4 di tazza di cavolo cappuccio tritato (tagliuzzato al coltello, circa 150 g)
1 cucchiaino di pepe nero macinato al momento
1 cucchiaino di sale
3 cucchiai di salsa di pesce (omessa)
2 spicchi di aglio schiacciati (uno solo)
15-20 cialde di riso (si trovano nei negozi di alimeni orientali o nel reparto etno dell’Auchan)
1/2 tazza di funghi reidratati (omessa)
Mezzo albume per chiudere (facoltativo)
Olio di semi per friggere

x la salsa di arachidi (di Viviana)

Due cucchiai di salsa di soia
Due cucchiai di acqua
Un cucchiaio e mezzo di aceto di riso (o di mele, che è ugualmente delicato)
Un cucchiaio di salsa di pesce (omessa)
Un cucchiaino di zucchero
Due cucchiai di arachidi non salate pestate al mortaio o tritate

Tritare le arachidi o pestarle al mortaio, mescolarle a tutti gli altri ingredienti e far riposare almeno 20 minuti.

In una padella antiaderente far tostare i bacon fino a renderlo croccante, poi tritarlo.

Far rinvenire i vermicelli in acqua bollente, sgocciolarli e tritarli (fare la stessa cosa eventualmente con i funghi).
Riunire tutti gli ingredienti tritati in una ciotola e mescolare bene, anche aiutandovi con le mani.
Bagnare le cialde di riso (una alla volta) per qualche secondo nell’acqua tiepida. Disporre la prima delicatamente sul piano di lavoro in modo da non farla rompere. Nella ricetta dice di lasciarla riposare un minuto sul piano di lavoro per renderla più gelatinosa, me ne accorgo solo ora :). Disporre un cucchiaio di ripieno sul lato della cialda più vicino a sè. Arrotolare dal basso verso l’alto arrivando circa ad un terzo (o un po’ di più) dell’altezza della cialda (o diametro visto che nel mio caso erano rotonde). Ripiegare le cialde dai lati verso il centro, in modo da racchiudere il ripieno, poi continuare ad arrotolare in modo abbastanza stretto. Io ho usato un po’ di albume per sigillare l’estremità, anche se Diane dice che questa operazione serve solo se il foglio è di farina.

Riempire una padella (meglio se antiaderente) con l’olio (profondo circa 3 cm) e farlo riscaldare lentamente: friggere gli involtini pochi alla volta facendo attenzione che non vengano in contatto tra di loro: le cialde di riso attaccano come fossero Bostik, e l’involucro si lacera, tormento e disperazione 🙂
Farli dorare e servirli tiepidi con un dipping di salsa di pesce o, come nel mio caso, con la salsa di arachidi.


VIET TURKEY SPRING ROLLS

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You can find a pefect english text in the Diane original post, here for recipe and here for wrapping procedure, but I’ll give you my really imperfect tranlation too, with my changes in bracket.

Ing:
1 lb (450 g) fresh ground turkey
5 slices bacon
1/2 cup chopped rehydrated glass noodles (soy vermicelli) (50 g)
1/2 cup chopped rehydrated black fungus mushrooms (wood ear mushrooms) or chopped fresh mushrooms (omissis).
3 green onions, chopped (one big golden one)
1/4 cup chopped cilantro (a bunch of persil, chopped)
1/2 cup chopped cabbage (100-150 g)
1 tablespoon fresh cracked black pepper
1 teaspoon salt
3 tablespoons fish sauce (omissis)
2 large cloves crushed garlic (just one)
1 pkg of about 25 springroll wrappers or rice paper wrappers (15-20 in my case)
Vegetable oil or Peanut seeds oil for frying.

For the peanut sauce (Viviana)

Two tablespoons soy sauce
Two tablespoons of water
One and half a tablespoon of rice vinegar (or apple, which is also light)
One tablespoon of fish sauce (omitted)
A teaspoon of sugar
Two tablespoons unsalted peanuts chopped or pounded in a mortar

Chop peanuts or ground in a mortar, mix all other ingredients and let rest at least 20 minutes.

In a frying pan toast the bacon slices until crisp, then chop them.

Soak vermicelli (glass noodles) in boiling water, drain and chop (do the same thing, with mushrooms if you use them).
Assemble all the ingredients chopped in a bowl and mix well, helping yourself with hands.
Soak the rice waffles (one at a time) for a few seconds in warm water. Lay the first one gently on the work surface so to not break it. The recipe says to let it rest a minute on the work surface to make it more gelatinous and soft, I realize just now:). Place a spoonful of stuffing on the side of the wafer closest to yourself. Roll from the bottom up arriving to about a third (or a bit more) of the height of the wafer (diameter in my case. as the wafer was round).
Fold the sides toward the center to enclose the filling, then continue to roll fairly tight. I used a bit of egg white to seal the ends, but Diane says that this is only necessary if the package is flour made.


Fill a frying pan (preferably nonstick) with oil (about 3 cm deep) and heat it slowly: fry the rolls a few at a time making sure that there is no contact between them, because rice wafers attach each others really fast, causing the crashing ov your perfect rolls 🙂
Cook until golden and serve them warm with a fish sauce dipping, or with the peanuts dipping.

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30 Comments on “Cialde di riso e inconfessabili segreti”

  1. Cara Cibou, abbiamo tutti degli scheletri nell'armadio. A me piace (tuttora) da pazzi il pollo fritto bisunto, per esempio :-)))) Me ne vergogno fino al midollo, ma tant'è.
    Sugli involtini primavera mi tocca passare perché non sopporto le cialde di riso (e così compenso la tua insofferenza verso il pecorino).
    E dopo la sconvolgente confessione, vado a inginocchiarmi sui ceci.
    Buona giornata!

  2. confesso che anche io ho amato (e amo) i piatti cinesi!
    per un involtino primavera in più forse avrei fatto peggio di te…:D
    Ora però posso farmeli in casa!!che meraviglia!
    buona giornata

  3. Posso dirti che ti amo immensamente???? Tu sì che sai come fare felice una celiaca come me, che adesso potrà assaporare gli springrolls!!!
    Baci (ma tanti tanti)
    Stefania

  4. Un giorno Aiuolik all'Auchan vide le cialde di riso e le portò con sé con il pensiero “queste diventeranno involtini primavera”…ecco sono ancora lì in attesa ma magari stanotte ti copio e finalmente le uso!!!

    Buona giornata!

  5. Io al cinese non mi avvicino ma..amo molto la cucina vietnamita!davvero delicata…Che dire..sei stata bravizzima!
    bacione
    PS:le cialde di riso devo ricomprarle..la prima volta le usai per dei rolls ma le ho trovate salatissime!

  6. intanto mi diverte molto il tuo lato melodrammatico di questo periodo, poi questo post mi è veramente utile, ricco di info e e di riprese che mi ero persa (tipo il post di Vivi), c'è tutto quello che mi serve per lanciarmi anch'io. Posso magari aggiungerti una info sulla questione aperta che hai scritto sulla differenza tra gli involtini cinesi e vietnamiti: la cucina viet è una delle poche cucine asiatiche che usa le erbe aromatiche fresche, e questo per le invasioni occidentali che ha subito. Un caro saluto e salvo tutto 🙂

  7. Anche la mia giovinezza è condita dai profumi e sapori del ristorante cinese da Isu, una meraviglia che ancora ricordo con piacere! Le cialde di riso…a trovarle! Li farei anche io, forse tutte le sere!!

  8. @giovanna
    devo trovare assolutamente un post ammericano sul pollo fritto perfetto (perfettamente unto?? 🙂 che mi e' capitato su twitter giorni fa 🙂

    @Cris
    facciamoceli in casa, cosi' non siamo costrette a gesti inconsulti 🙂

    @fantasie
    e' una bella soddisfazione quando solo alla fine di un post mi accorgo che la ricetta e' gluten free!!! Sono contenta che ti sia utile!

    @raffy
    ma davvero?? Allora non sono l'unica malata di spring rolls 🙂

    @Aiuolik
    non aspettare la scadenza come me, mi raccomando 🙂

    @Saretta
    strano che le cialde fossero salate, tutte le volte che le ho comprate io erano assolutamente insipide 🙁
    La cucina viet va approfondita, ho deciso!

    @Hysteria Lane
    Daniela, allora fammi sapere, nel caso, come e' andata, e buona cena!

    @Elena
    e' un'ottima ricetta, provala se ti piacciono 🙂

    @FrancescaV
    grazie grazie per la info!!! La inserisco nel post. Ho intenzione di approfondire con la cucina viet, mi sembra molto piu' vicina ai miei gusti (attuali)di quella cinese 🙂

    @Elga
    io le ho trovate al reparto di cibo etnico dell'Auchan, non ne hai nelle vicinanze uno, o magari un Carrefour? Sono ipermercati un po' piu' “aperti” (rispetto all'ipercoop che invece si adatta molto al territorio). Un bacio!

  9. E' divertentissimo leggerti Cibou 🙂
    Questi rolls sono davvero invitanti: quasi quasi li replico, ma sono certa che se malauguratamente in cottura mi si dovessero avvicinare l'un l'altro comincerei a ridere a crepapelle bruciando tutto 🙂
    Buona giornata,

    wenny

  10. fate una spedizione e ve le mando a cammionate…le cialde che sono negli scaffali del mio iper e che non ho mai osato comprare non per mia non voglia ma perché la mia metà non vuole in nessun caso mangiare cinese né viet fritto…..anche se io c'ho provato con i gamberetti al curry verde (piaciuti moltissimo) ma non erano fritti, percio', detto tutto questo io di periodo cinese ne ho avuto poco o niente nella mia giovinezza ma ce l'ho adesso , sto aspettando qualche amica per andarci insieme, al ristorante cinese 😉 parigino!!!

  11. ahahah, il take away cinese era proprio la croce-delizia di ogni studente universitario fuori sede che si rispetti 😀 poi si rinsavisce, va', ma meno male che la voglia di involtini resta, altrimenti chi arrivava ad una ricettina così??:) deliziosi, segnata!

  12. io adoro i piatti cinesi, non sò se siano veri i ristoranti che ci sono qui ma più veri di come preparo io il cinese si! belli e buoni questi involtini voglio provare!

  13. ma vuoi mettere? non sai quanti raid al take away cinese! ce n'era uno pure nella mia città, ne uscivo sempre carica di ogni ben di dio…ora non mi resta che provare a replicare queste meraviglie, mi metto a cercare le cialdine!

  14. @Wennycara
    avresti molto più fairplay di me che ho tirato giù tutto il calendario!

    @Castagna
    cercale le cialde di riso, non sono proprio impossibili da trovare 🙂

    @Lydia
    ghe pensi mi 😀

    @Mariluna
    ma no, non ci posso credere!!! Devo convincere Vinc che devo venire urgentemente a PArigi per aiutare un'amica!!!

    @BreadandBreakfast
    da studenti si è mangiato davvero di tutto, anche se io ho avuto la fortuna di studiare nella mia città 🙂

    @Max
    grazie, Max, ciao 🙂

    @Ely
    ma sono Ely-free???

    @White On Rice Couple
    What a nice surprise! Thank you again Diane, your description was perfect, indeed! See you soon 🙂

    @Giò
    ma dai, cerca le cialdine così ti affranchi dal take away (e poi ci torni quando ti pare 😛 )

  15. mi è piaciuto il tuo outing!!! 🙂
    Credo che ognuno di noi abbia deegli scheletri culinari nella dispensa 😉 …forse un giorno confesserò i miei! 😉
    cmq w questi involtini home made che mi sembran perfetti e deliziosi!!!
    proverò!:)
    bacioni!

  16. mi mancava proprio sapere come diavolo fosse fatta la salsa di arachidi! l'ho mangiata in Birmania e ne andavo pazza, lì la usano per codire tutto, anche l'insalata! Devo provarla assolutamente!!! bellissimi gli involtini, complimenti!
    chiara

  17. ah ah ah!!!proprio ieri sera ho mangiato cinese…e mi piace da morire!!!Non tanto gli involtini primavera quanto i ravioli alla piastra…a volte prendo SOLO quelli (2 o 3 porzioni, ovviamente ;P) i tuoi però sono assolutamente da provare!!!Bravissima!!!

  18. Cibmposso permettermi di darti una dritta anch'io?
    Gli involtini primavera non vengono preparati con le sfoglie di riso,ma con quelle che si usano per fare i Wanton,quelle di riso in verità si usano per fare i roll “crudi” da mangiare intingendoli nella soia e altre salse,le sfoglie di riso non vanno bene perchè trattengono troppo olio e alle volte caramellizzano i succhi rilasciati dal ripieno rendendo un pò bruciacchiato l'esterno dello stesso.
    E dopo tutta sta manfrina 😉
    I tuoi cmq sono bellissimi e le foto sempre più belle brava davvero!

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