C’è del buono nell’amaro *

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Uno dei riti che tradizionalmente si compiono alla vigilia di San Giovanni è la raccolta delle noci ancora verdi per fare il nocino, un amaro che nel profumo e nei sapori si porta dietro un po’ della magia di questo giorno.
Fino a qualche anno fa non ingerivo nulla che avesse la parola “amaro” nella definizione o nell’essenza e questo rifiuto è stato fonte di numerose discussioni col marito: avete presente il famoso amaro della Basilicata???? Mi sembrava di litigare con signor amarolucano in persona, come poteva mai essere che non lo volessi neanche assaggiare, era incomprensibile, inaudito, imperdonabile! Ma lo avessere chiamato semidolcelucano, ancora ancora, ma no, AMARO! Ma sarò scema??? Tanto valeva darsi una martellata sui piedi o guardare tutta la stagione di domenica in con le palpebre mantenute aperte tipo arancia meccanica, farsi del male per farsi del male…
Comunque, tanto per farla breve, sono stata presa con l’inganno, mi hanno fatto capitolare servendomi il suddetto innominabie in un aperitivo con un po’ di zucchero e di succo d’arancia a mia insaputa e sono stata costretta ad ammettere che mi piaceva. Marrani!
Da qui ad assaggiare il nocino è stato casuale e quasi indolore: anche qui ero molto scettica, ma eravamo in quella situazione in cui gli ospiti devono accettare per buona creanza,ed io incoraggiata dalla buona educazione l’ho assaggiato, e mi è piaciuto così tanto che chiesi la ricetta e questo è ormai il terzo anno che lo preparo. La padrona di casa fu talmente gentile da fornirmi qualche mese dopo anche il sacchetto completo di aromi per il nocino: non quello industriale in polvere che ho visto recentemente in vendita, ma un sacchetto di cellophane contenente chiodi di garofano, cannella e noce moscata in quantità sufficiente per un litro di alcool. Pur potendola rifare facilmente in casa, ho deciso di comprarla per segnarmi le proporzioni precise al grammo, perchè credo che questa magica bustina si trovi solo qui in zona, e se una ricetta non è ripetibile ovunque, che ricetta è 🙂

Mentre da ieri sera le noci verdi macerano nell’alcool, un paio di bottigliette gran riserva di nocino 2008 e 2009 invecchiano al riparo dalla luce, aspettando qualche occasione speciale (o magari un pranzo pesante come un camion di mattoni) per essere tirate fuori.
Le noci andrebbero raccolte la notte della vigilia di San Giovanni (aridaje, ma tutto quella sera???????), ma se riuscite a trovarle anche nei prossimi giorni state tranquilli che il nocino verrà bene lo stesso :): provatelo perchè vale davvero la pena, e come ha detto giustamente Stella, lo sforzo è praticamente nullo, c’è il sole che lavora per noi 🙂
*il titolo non fa assolutamente riferimento a fatti o sconfitte brucianti realmente accadute, anche perchè di buono non ci sarebbe nulla! 🙁

NOCINO

Ing:
30 noci fresche raccolte possibilmente nella notte tra il 23 e il 24 giugno (vabè)
1 litro di alcool
500 g di zucchero
300 ml di acqua
Miscela di aromi:
3 g di chiodi di garofano (circa 40)
6 g di cannella
1 noce moscata

Fase I

Schiacciare le noci e metterle in un vaso di vetro capiente (circa 2,5-3 litri) che possa chiudersi ermeticamente, coprire con l’alcool. Usate i guanti per schiacciare le noci o vi resteranno gialle per un paio di settimane (testato). Lasciarle macerare per 40 gg in un luogo assolato. Io non posso lasciare il vaso sul balcone (sarebbe l’ideale) e metto il vaso dietro una finestra, in un angolo in cui arriva il sole.

Fase II

Passati i 40 gg preparare uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero, portarlo ad ebollizione, spegnere e far raffreddare bene. Versarlo sulle noci, aggiungere gli aromi e far riposare almeno 10 gg.

Fase III

Filtrare il tutto, imbottigliare e lasciare invecchiare per almeno sei mesi. Più passa il tempo e più diventa buono. Se riuscite conservatene un po’ per farlo invecchiare almeno un anno, o anche di più.
NOCINO (WALNUT LIQUEUR)

Ing
30 fresh green walnuts
possibly picked the night between 23 and 24 June (anyway, in this period)
1 liter of alcohol
500 g sugar
300 ml water
Spices mix:
3 grams of cloves (about 40)
6 g of cinnamon
1 nutmeg

Phase I

Crush the walnuts and put them in a large (capacity 2,5-3 liters) glass jar that can be sealed, cover with alcohol. Use gloves to crush wanuts or you’ll get yellow hands for a couple of weeks (tested.) Let macerate for 40 days in a sunny place. I can not leave the pot on the balcony (would be the best) so I put the pot behind a sunny window.


Phase II

After this time prepare a syrup with water and sugar, bring to boil, turn off and let cool well. Pour over the nuts, add the spices and let rest at least 10 days.


Phase III

Filter the liquid through a fine sieve, put in bottles and let rest at least six months. The more time you’ll make pass, the more the liqueur will improve. If you can save a little of nocino for the next years, one or more, it will become excellent!

Grazie per aver contribuito a Google Traduttore con la traduzione che hai suggerito.

Ing 30 fresh walnuts picked possibly the night between 23 and 24 June (vabè)
1 liter of alcohol
500 g sugar
300 ml water
Fragrance mix:
3 grams of cloves (about 40)
6 g of cinnamon
1 nutmeg

Phase I
Crush the walnuts and put them in a glass vas could close tightly, cover with alcohol. Use gloves to crack nuts or you will remain yellow for a couple of weeks (tested.) Allow to macerate for 40 days in a sunny place. I can not leave the pot on the balcony (would be ideal) and put the pot behind a window in a corner where the sun arrives.

Phase II
Past the 40 days to prepare a syrup with water and sugar, bring to a boil, turn off and cool well. Pour the nuts, add the spices and let rest at least 10 days.

Stage III
Filter the entire bottle and leave to mature for at least six months. As time passes more and becomes good. If you can keep them a bit ‘to make it to age at least a year or more.
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20 Comments on “C’è del buono nell’amaro *”

  1. peccato che qui il sole sia spesso in vacanza ai caraibi….e quando c'è è pure a intermittenza…..propongo un nocino party da Cibouuuuuu ^______^

    vedi è dìaccordo anche blogger, la parola di verifica è TINVITI ;-)))

  2. Io non bevo superalcolici ma il Nocino è l'unica eccezione! scoperto in una taverna pugliese a ferarra, il gestore ancora oggi me ne regala una bottiglia quando ci andiamo. Lo trovo perfetto da solo o per accompagnare gelati e semifreddi, e anche qui in Romagna, vige la tradizione che hai raccontato, un bacio

  3. é vero è tempo di raccolta è il periodo giusto per fare il nocino! Ops ma siamo già al 25! Non sono amante dei liquori ma per buona “educazione” me ne prendo un pò 😉
    Buon fine settimana
    Donatella

  4. lo faceva sempre la mia nonna emiliana, era un vero e proprio rito. avevano un noce in cortile e ci faceva questo nocino meraviglioso. mia nonna è morta vent'anni fa, ma mia mamma, per ricordo, tiene ancora una bottiglina del suo nocino, anche se ormai sarà del tutto svanito.

    mi hai fatto commuovere…

  5. @Astrofiammante
    per una volta blogger dimostra un'intelligenza superiore!!! Vinviti certamente!!!! 🙂

    @Elga
    ci sono pugliesi dappertutto in Italia 😀

    @Donatella
    ma che ragazza educata, prego, prego! :))

    @Gaia celiaca
    che bello questo ricordo, grazie per avermelo regalato. Quel nocino e' prezioso, e certo non per essere bevuto 🙂

    @Blueberry
    magari aspetta di aver pranzato, hic!

  6. Ogni volta che vedo un albero di noci, penso a Stella, pensa te!Mo aggiungerò anche la Cibou nel nocino-pensiero!!!bacione
    PS:io ho a casa il nocinod ei frati della certosa di Pavia..'na bomba atomica!!!

  7. dispari devono essere! 🙂
    lo dicevo perchè con la ricetta che uso very modenese non si fa neppure lo sciroppo, lo fa il sole pure quello, sempre sperando che ci sia…

    ah poi con un paio di noci avanzate sai cosa ci ho fatto? l'oleolito, anche se in giro lo vedo fatto col mallo in polvere ma vabeh, si sperimenta 🙂 che si usa mooooooolto diluito (perchè tinge) ad uso cosmetico come protettivo solare, magari diluito in olio di sesamo che è protettivo solare pure lui, si può usare anche per i capelli scuri, per ravvivare il colore… tra un paio di settimane ti dirò 🙂

  8. Carissima Cibou…mi hai fatto venire un'episodio della mia vecchia vita, quando ero in affianamento ad Altamaura con un informatore scientifico e un medico mi offri' un nocino…squisito…ma erano le 8 del mattino !! Grazie per aver pubblicato la ricetta, cosi' lo psso rifare anche qui..

  9. Purtroppo non lo posso bere, ma il nocino mi ricorda inevitabilmente la raccolta delle 23 noci con mia nonna. E poi io che dovevo scuotere il vaso di vetro ogni giorno, era il mio compito di assistente di nonna. E poi ero orgogliosissima quando gli ospiti provavano quel nerissimo liquore fatto in casa e rimanevano estasiati. E ora mi emoziono

  10. a me piacciono gli amari e se ci si pensa bene ogni regione ne ha una nella proprio tradizione e racchiudono caratteristiche, sapori, tipiche della zona dove vengono prodotti, pensate a quelli fatti con le erbe. non tutte le erbe crescono dappertutto. quindi gli amari costituiscono uno scrigno prezioso di sapori.
    buono il nocino. buona domenica

  11. Santa pazienza!!!!! per fare un liquore eh? certo poi il risultato é straordinario e anche se pure io non sono di alcool un goccetto a certi fine pasto lo bevo volentieri e poi adoro l'amaro!
    Baci^^

  12. Con un procedimento simile, l'anno scorso ho preparato il nespolino (anche se la materia prima sono i noccioli di nespole e la risultante è dolce!) e nei commenti mi fu fatta notare la similitudine: sarei molto curiosa di assaggiarlo 🙂

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