Castagnole per ritardatari (o per i meneghini!)

Castagnole

 English version of recipe below

Quando si dice NON stare sul pezzo: pubblico le castagnole il giorno delle Ceneri, quando ci siamo lasciati alle spalle coriandoli, costumi e festicciole (tsto dolente, qui la festicciola è saltata causa convalescenza).

Magari può essere utile a chi abita a Milano, dove il carnevale ambrosiano dura qualche giorno in più, o semplicemente teniamocela da parte per l’anno prossimo.

Di castagnole troverete tante ricette, in rete come sui libri: io, che stando qui a Roma ho capito che nella capitale sono quasi più popolari e amate delle frappe (le chiacchiere), ho deciso di attenermi alla ricetta “povera”, forse la classica da cui poi sono partite tutte le varianti, e l’ho presa – ça va sans dire – da La cucina di Roma e del Lazio dei Calycanti.

Dal libro ho finalmente scoperto il perché del loro nome: durante la cottura si spaccano, come se fossero delle caldarroste, delle piccole castagne, appunto!

Queste frittelle non sono soffici, ma piuttosto compatte, quasi come dei biscotti friabili. Vi dico che si lasciano mangiare come ciliegie: io le sto mangiando come pranzo (dopo un antipasto di zuppa di broccolo romanesco) e non riesco a fermarmi. Insomma, non è detto che dobbiate aspettare un anno per cedere alla tentazione!

 

CASTAGNOLE

Ing:

300 g di farina 0

2 uova più un tuorlo (io ho usato solo 2 uova)

60 g di zucchero

100 g di burro (ne ho usati 70)

la buccia grattugiata di mezzo limone

1 pizzico di sale

mezzo bicchierino di rhum

 

1 l di olio di semi di arachidi per friggere 

 

Lavorate lo zucchero con le uova (io ho usato una frusta a mano) fino a quando il composto sarà spumoso, poi aggiungere il burro fuso intiepidito, la farina, il pizzico di sale, la scorza grattugiata del limone e il rhum. Impastate aiutandovi prima con un cucchiaio e poi con le mani: otterrete una palla consistente e leggermente appiccicosa. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per un’ora.

Passato questo tempo formate le palline (dimensione di una piccola noce) e friggetele in olio ben caldo fino a quando prendono un bel colorito, quasi marrone. Io ho usato una pentola alta e stretta e ho cotto poche castagnole per volta, in modo da non far scendere la temperatura dell’olio, che nuocerebbe sia alla consistenza della frittura – l’olio sarebbe assorbito anziché restare esterno alle palline – sia alla salubrità.

Si spaccheranno nel mezzo. Per controllare la cottura a apritele e verificate che dentro siano ancore un po’ umide.

Volendo potete spolverizzarle con zucchero a velo, io preferisco di no.

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Castagnole are typical fried sweeties, very popular in Lazio and Rome, and which have many version: this one is the classical and poorest one, taken from “La cucina di Roma e del Lazio”, a great book written from the authors of the blog “La cucina di Calycanthus”. These castagnole are not soft, but rather compact and friable, like a..fried cookie. Their peculiarity is that during cooking they open like roasted chestnuts, this the reason for the name “castagnole”, “little chestnuts”.

CASTAGNOLE
ing:
300 g of plain flour
2 eggs and one yolk (I used only 2 eggs)
60 g of sugar
100 g butter (I used 70 g)
grated zest of half a lemon
1 pinch of salt
half a little glass of rum
1 l of  peanuts seed oil for frying
 

Whip the sugar with the eggs (I used a hand whisk) until the mixture is frothy, then add the melted butter (already warmed), flour, a pinch of salt, lemon zest and rum. Knead first with a spoon and then with your hands: you will get a consistent and slightly sticky dough. Form a ball and wrap in plastic foil and let rest for an hour.

After this time form the little balls (size of a small walnut) and fry in hot oil until they take a beautiful almost brown color. I used a tall, narrow pot and cooked a few balls at a time, to avoid that oil temperature fall and rise, which would be detrimental to both the texture of the sweets – the oil would be absorbed rather than remaining outside the balls – and the health .

It will open in the middle. To check the cooking open one of them and verify that they are a little wet inside.

If you want you can sprinkle with powdered sugar,  I didn’t do so.

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4 Comments on “Castagnole per ritardatari (o per i meneghini!)”

  1. Vabbè io sono strana…sono milanese adottiva da 14 anni ma per me il mercoles delle ceneri è sacro!Però però, questa tua proposta mi fa vacillare mannaccccccc!
    Le castagnole le faceva mia mamma quando ero bambina, ricordo che si dovevano mangiare in giornata che poi diventavano gommosette.O forse ho cannato io, ah gà lei metteva anche le mele nell’impasto.Vabbè ho fatto confusione, devo proprio assaggiarle!!!!;P
    Bacione

  2. Le ho fatte anch’io quest’anno e mi sono piaciute molto: la ricetta che ho seguito io prevede il lievito chimico e due uova, ma ho sostituito il secondo con il latte ………
    Non sapevo il perché si chiamassero castagnole e l’ho appreso dal tuo post: pensa che per le foto ho scelto quelle che non si erano aperte!!!!!!!!!!!!!!

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